Anna Castagnoli e Carll Cneut a Radice-Labirinto

Che poi uno non ci crede che a Radice-Labirinto riusciamo a starci così in tanti. Fitti come gli uccelli delle meravigliose tavole di Carll Cneut, adulti e bambini si sono stretti gli uni agli altri per ascoltare la fiaba della Voliera d’oro.
Anna e Carll avevano un posto d’onore su due sgabelli, o meglio, su due trespoli vicino agli scaffali dirimpetto alla “Casetta delle storie”.

Mica facile narrare davanti all’autrice di una storia!
Ci sono volute molte prove prima di riuscire ad intrecciare in modo soddisfacente le mie parole con quelle di Anna. Un racconto quello de “La voliera d’oro” che ha il sapore di una fiaba, ma che nasconde l’eleganza di una penna contemporanea.
Come farmi rotolare le parole sotto la lingua senza tradire il testo di Anna Castagnoli e l’atmosfera delle illustrazioni di Carll Cneut, e allo stesso tempo senza gettare acqua sulla legna del nostro focolare, abituata a scoppiettare solo sotto la fiamma senza tempo della fiaba?
Una sfida che non poteva non essere raccolta.
In mio soccorso una “gonna narrante” confezionata dalle mani di Silvia, la nostra apprendista libraia, e le voci intonate di Giulia e Alice, le musiciste collaboratrici di Radice-Labirinto. Infine una serie di aiutanti magici che non mancano mai quando si tratta di lavorare con l’immaginazione e la parola: uccelli di carta, piume colorate, una piccola gabbietta d’oro e un uovo di legno dipinto ad acquerello. Il resto è affidato alla voce, alla voce del cantastorie che dipinge le stanze dove lo spettatore abiterà.

Silenzio. Si inizia. La fiamma nel focolare è accesa, gli occhi si aprono, le orecchie si spalancano, le ali di tutti gli uccelli che possiamo immaginare seguono il vento della voce…
E’ un tempo impreciso quello che la fiaba descrive: … La figlia dell’imperatore si chiamava Valentina … poveri servi tremanti … l’uccello che parla … occhi furbi come frecce … aspettare che l’uovo si schiuda … non aveva nulla da dirle.
ZAC! Ed è tutto già finito.

Silenzio. I bambini si voltano per applaudire gli autori. Anna commossa…
La gioia di una storia condivisa resta nell’aria, decide il destino degli eventi futuri. Più la storia è bella, più forte sarà il legame tra le persone.

Piume leggere volano ovunque, un nido di fili d’oro penzola ora sulla testa di Carll che seduto al tavolo di legno apparso miracolosamente vicino alla fiamma del focolare, dedica il suo libro ai bambini e agli adulti presenti.
Anna discorre con il pubblico, scrive parole d’amore sui frontespizi del suo libro, mostra una vecchia fotografia, tiene in braccio Giovanni che ha solo pochi mese. Si ride, si parla, si assaggiano i deliziosi biscotti a forma di uccellino che Diu ha confezionato apposta per noi. I bambini fanno volare le piume uscite dalle tasche della gonna narrante, sfogliano gli albi, i librai chiacchierano e si abbracciano con i loro lettori. Amici da lontano e illustratori sono venuti a trovarci e a salutare Anna e Carll.
Che poi uno non ci crede che a Radice-Labirinto si possa essere tanto felici un mercoledì pomeriggio di ottobre.

Un grazie ad Anna Castagnoli che ha negli occhi la dolcezza dell’uccello che parla e la commovente malinconia di Valentina.

Un grazie a Carll Cneut che ha gli occhi furbi come frecce e che, come l’imperatore, è il padre silenzioso di Valentina.

Un grazie a Giulia e ad Alice che con le loro voci hanno restituito il canto all’uccello dal becco di corallo, a quello con le ali di vetro e a quello che sputa acqua.

Un grazie a Silvia che ha cucito “la gonna narrante” che sono certa parlerà in molti altri miei sogni.

Un grazie a Diu per i suoi biscotti e per il suo affetto che mi sostiene quando vorrei fare… ZAC!

Un grazie a Dario che mi ha insegnato ad avere pazienza.

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