Icinori sono Mayumi Otero e Raphael Urwiller, lei di origini giapponesi e lui francesi.
Sono due disegnatori, artisti, insegnanti ed editori impegnati in un ampio campo di progetti.
Sono maestri nell’arte della serigrafia e i loro libri diventano occasione per sperimentare nuove tecniche e nuovi immaginari.

Ma chi sono davvero ICINORI il cui nome misterioso appare in basso nella suggestiva copertina? Scoprilo leggendo la recensione per intero qui: https://www.radicelabirinto.it/e-poi-albo-senza-parole/

In “E poi” ci è data l’occasione di gettare uno sguardo sulle stagioni che da settembre a ad agosto cambiano il paesaggio.

In “E poi”, pagina dopo pagina, tutto cambia e muta esattamente come in un teatro quando vengono smontate le scenografie.

Nei risguardi finali – che sono una delizia per gli occhi –  il Martello, la Chiave inglese, la Sega, la Pinza e la Brugola hanno il nome delle cinque vocali (I, O, U, E, A). Ho pensato: le vocali sono puro suono, sono il primo alfabeto naturale dell’uomo, sono i rudimenti del desiderio, sono la prima fatica del linguaggio. E così, allo stesso modo, gli attrezzi di Icinori diventano i costruttori del paesaggio, i piccoli creatori operosi che mese dopo mese reinventano il nostro orizzonte, donandogli quell’ancestrale vocalizzo primitivo che muove e sposta le montagne.