Le belle raccolte di poesie sono merce rara nello scaffale di una libreria specializzata per bambini e ragazzi; per questo “Acerbo sarai tu” di Silvia Vecchini è un dono che attendevamo con trepidazione.

La prima cosa che colpisce di questo libro edito da Topipittori, sono le illustrazioni di Francesco Chiacchio, forti e allo stesso tempo eteree, radicate profondamente nei cinque colori primari (rosso, blu, giallo, bianco e nero) e poi sfumate in un tratto veloce che frantuma il pigmento in minuscole particelle. Appoggiato sul tavolo, “Acerbo sarai tu” ci richiama per la sua potenza espressiva, ci invita a sfogliarlo per scoprire a chi appartenga quel volto in copertina che guarda verso l’alto dicendoci che forse siamo noi a non essere pronti, maturi.

Una sfida e una provocazione, un’esplosione di colore che ci sporca le mani e ci chiede di metterci in gioco. Poi arrivano le poesie di Silvia Vecchini che danno corpo a questa copertina-manifesto, versi che ci conducono in un mondo fragile dentro lo scorrere dei giorni di ragazze e ragazzi.

Il carattere tipografico scelto da Anna Martinucci è limpido, arioso, rapido. Le poesie di Silvia diventano in questo sapiente progetto grafico le briciole di un Pollicino adolescente che anziché segnare la strada con molliche di pane, lascia in giro post-it.

Silvia Vecchini è qui profondamente innamorata dei ragazzi e delle ragazze e non vuole che i loro pensieri, le loro parole, i loro sentimenti vengano trascurati, sminuiti, perduti…e non solo da chi i ragazzi e le ragazze li frequenta a casa o a scuola, ma perfino da loro stessi. Sanno i ragazzi che ci sono persone che riescono a cogliere di loro quel mondo forte e fragile che Francesco Chiacchio traduce così bene attraverso i suoi colori? Sanno che tra le ossa della cassa toracica hanno un nido, che tutto il mondo si spettina se ci si innamora, che, a volte, le ore passate in silenzio accanto ad una persona amata sono le migliori e che l’alligatore ancora aspetta in fondo al corridoio?

Silvia Vecchini risponderebbe che sì lo sanno e che forse siamo noi a non accorgerci di tanta intensità. Siamo forse troppo acerbi per riconoscere la bellezza di una vita che si schiude? Quando si diventa adulti capita di dimenticare, di allontanarsi dal sole che avevamo al centro del petto; capita che si affretti il passo e che si affili il metro con cui guardiamo le cose.

E se ai bambini piccoli si danno libri su misura per insegnare loro le forme, i colori, i nomi che diamo alle cose, “Acerbo sarai tu” è un piccolo breviario da mettere nelle mani dei ragazzi e degli adulti per ritrovarci stupiti, insieme, davanti alla vita che sboccia