Caro lettore,

questa recensione è una lettera. E’ stata Luoise ad ispirarmi; e mentre lei scrive alla cara Zia Agatha, io scrivo a te affinché questo albo di Beatrice Martin Vidal, edito da Orecchio Acerbo, possa giungere tra le tue mani. Non ti preoccupare se all’inizio ti sembrerà di non capire appieno tutto: il gioco è proprio questo, scoprire ciò che può nascondersi nelle parole di una ragazza dotata di una spiccata immaginazione.

Ricordi com’era il tuo mondo quando lo guardavi con occhi da bambino? Non è detto che fosse per forza sottosopra o straordinariamente perturbante. Forse sei stato un bambino con i piedi per terra, forse ti piacevano i numeri e tutto ciò che ti comunicava un’idea di ordine e compiutezza. Non importa, io sono certa che in qualche anfratto della tua memoria hai conservato quella sensazione stranissima e meravigliosa insieme di aver incontrato qualcosa di anomalo nel quotidiano della tua infanzia.

Ecco, “Cara Zia Agatha” ti riporterà lì, in quei momenti dove tutto sembrava possibile.

E se a prenderlo tra le mani sarà un bambino? Non dirgli nulla, non spiegargli nulla, lascia che queste illustrazioni e le poche parole di Luoise si depositino nei suoi giorni come le gocce d’acqua fanno sul vetro dopo un temporale.

Mettiti in ascolto, caro lettore, anche di ciò che non capisce con la fiducia che non tutto va compreso all’istante, soprattutto la buona letteratura. E questo vale anche per te.

Con affetto,

Alessia

Ps: Un albo, questo, che cito nella conferenza sul Perturbante, la seconda di un progetto di cicli di conferenze per sviluppare e approfondire in modo nuovo alcuni argomenti centrali della letteratura per bambini e ragazzi.

Per saperne di più: https://radicelabirinto.it/formazione/i-corsi-online-di-alessia/