Un albo lungo che ha una vena fiabesca e che ti saprà acchiappare con le sue iperboliche invenzioni narrative. La libera traduzione del nome del personaggio più emblematico è esilarante.

Una storia che ha molto dell’immaginazione bambina.

Non è certo la tematica delle “forme” ad essere nuova e ci si potrebbe anche chiedere se sia di una qualche utilità parlare di numeri, colori e opposti a bambini. Per quanto il concetto di forma sia ancora molto lontano dall’essere integrato dall’intelligenza del bambino piccolo, non vi è dubbio che la geometria e il linguaggio matematico in genere siano, al pari del linguaggio verbale, immediatamente oggetto di interesse per i bambini, i quali si adoperano fin dai primi mesi per renderli parte del loro bagaglio culturale. Le forme geometriche poi, fuori dal contesto dell’albo illustrato e nei bambini 8enni/9enni che per la prima volta si avvicinano alla disciplina a scuola, aiutano la ricognizione spaziale, sollecitano i sensi e a livello psicologico allacciano delle corrispondenze tra il linguaggio e le emozioni.

Il segno pulito e intelligente di Cruschiform permette di distinguere con molta chiarezza le immagini dallo sfondo lasciando liberi i bambini di cogliere, senza ulteriori distrazioni visive, tutti i particolari e le caratteristiche dell’oggetto descritto.