Cecily e Jeremy, di dodici e quattordici anni, accompagnati dalla madre si rifugiano a Heron Hall per sfuggire ai bombardamenti di Londra. Alla stazione scelgono, come si farebbe con un cucciolo in un cesto, May Bright, una bambina di dieci anni, allontanata da sua madre e dalla capitale, come tanti altri bambini, per sfuggire agli orrori della guerra. Cecily e Jeremy non conoscono la povertà, sono i primi figli di re che incontriamo. E dei figli del re hanno l’alterigia, la vanità e l’accondiscendenza.
Con “I figli del re” la penna di Sonya Hartnett si riconferma essere tra le migliori del panorama internazionale.
Raccontare il poco della quotidianità di tre bambini parlando del molto che concerne la vita, è un talento che solo alcuni romanzi riescono a tradurre.