Una giovane donna dal viso bellissimo giace addormentata su un prato, il capo appoggiato al braccio; un cardellino, più leggero di una delle sue piume, sta in bilico su una foglia di Cisto reggendo nel becco un racemo di ribes color rubino; due papaveri rossi, uno in boccio e l’altro già schiuso, si stagliano delicati ed emblematici sul fondale nero come la notte.

Che “Il compleanno” di Pierre Mornet attinga la sua storia dal pozzo profondo del sogno lo si capisce non solo perché in copertina c’è una fanciulla addormentata incorniciata da due papaveri, simboli antichi dell’altrove e dell’abbandono dei sensi, ma perché ogni particolare ci suggerisce che la realtà che si svelerà pagina dopo pagina, è della stessa sostanza della notte, sospesa tra immaginazione e incanto, tra il sonno e la veglia.

Dopo i risguardi di un intenso arancione, colore dell’armonia e somma dei colori del sole, magenta e giallo, troviamo la prima tavola dell’albo: due bambine una bionda e una mora, più leggere dei loro vestiti, stanno in bilico su un ramo d’acero; sotto di loro l’acqua, forse il mare. A fianco della tavola, sul frontespizio, leggiamo “Pierre Mornet, il compleanno, disegni dell’autore”. Pierre Mornet ha voluto identificarsi prima di tutto come scrittore, forse perché per la prima volta, dopo una prestigiosa carriera da illustratore, si cimenta con la stesura del testo; o forse perché vuole dirci che il sogno è suo, o di qualcuno che gli è molto caro…Forse i sogni possono essere disegnati solo dopo averli vissuti. E per avvalorare questa seconda ipotesi sul colophon troviamo la seguente dedica: “Per Stéphanie, con tutto il mio amore”.

Prima di iniziare la storia (o forse siamo già dentro?) ancora una pagina bianca e una frase del poeta e scrittore francese Gerard Nerval “Il sogno è una seconda vita”.

E poi ecco, tutto ha inizio.

Sto forse sognando? Tutto sembra così irreale”

Cado dal sonno. E cadendo torno bambina”

Ricordo”

Ricordo l’aria profumata. E’ primavera, è il mio compleanno”

L’albo ha un ritmo narrativo preciso: il testo è sempre sulla pagina di sinistra, luogo della casa, della riflessione e della rielaborazione, è lì che il sogno diventa leggibile e i pensieri si condensano in parole; le tavole si trovano invece sulla pagina di destra, luogo dell’altrove, del viaggio, dell’inconosciuto. I sogni prendono vita nei colori pieni e pastosi di Pierre Mornet, il cui immaginario oscilla tra il simbolismo decadente dei preraffaelliti e il surrealismo di Arnold Böcklin, con riferimenti a volte molto espliciti che denotano la levatura di questo illustratore.