Un libro tra i nostri preferiti perché racchiude il segreto del silenzio.

“Leone sta lavorando nell’orto quando sente un rumore.”

Quel rumore che Leone sente è il tonfo di un uccellino in volo che, con un’ala contusa, precipita al suolo. Addio ai compagni migratori, l’uccello deve necessariamente fermarsi. Leone se ne prende cura, fascia l’ala e lo fa adagiare nella sua morbida criniera. Quindi lo invita a stabilirsi nella sua casa che, abbastanza spaziosa, può accogliere entrambi. E così, dopo l’autunno, arriva l’inverno che è freddo e pieno di neve. Leone ed uccellino sono ancora insieme e trascorrono felici, in compagnia l’uno dell’altro, le giornate gelide che si susseguono. Dopo l’inverno arriva la primavera e con essa il tempo di tornare a volare e raggiungere lo stormo, lasciato nell’autunno.

I due compagni si separano. E per il leone tornano i giorni della solitudine: andare a pesca nel lago, la cura dell’orto.

Il tempo passa lentamente e il leone non dimentica, ma ritrova la propria quiete finché, il successivo autunno, si ode un fischio conosciuto…

E poi c’è il disegno. A pastello, molto leggibile e semplice. Asciutto e costruito solo con pochi elementi qualificanti e pieni di senso, racconta un mondo poetico, anch’esso particolarmente congeniale al pensiero di un bambino. Racconta molte più cose di quanto le parole facciano.

E poi c’è il colore che parla al lettore con uguale intensità: si accende o si attenua, seguendo lo scorrere delle stagioni e, con naturalezza, riconosciamo l’inverno, l’autunno e la primavera in arrivo.

E poi c’è la costruzione della pagina. L’occhio viene cullato da una immagine a tutto campo a un disegno racchiuso in una sorta di oblò, dedicato a un particolare che viene messo a fuoco da un immaginario zoom che qualcuno fa ruotare per noi.

E poi c’è il testo. Ridotto anch’esso al minimo necessario per creare i nodi di senso in questa trama che sostiene grandi temi: la libertà di scelta, la cura e il rispetto dell’altro, l’amore che non è fatto di possesso.

Non ci resta che augurarti, caro lettore, una buona lettura e che le storie possano germogliare in te con il suono di belle parole e con il sottile anelito del silenzio.