È un libro prezioso che contiene un incantesimo degno di una fiaba: rende vivi gli oggetti, le cose che ci circondano quotidianamente, ma a cui forse abbiamo smesso di prestare attenzione.
Ha una voce l’orologio, il quadro, il vaso di fiori, l’ombrello…

E parlano tra loro le cose, in una lingua sconosciuta e incomprensibile, benché davvero affascinante: “frrrrrhhgttjjjjjjjjjjjvvvvviiii”, conferma il baule.

E se la lingua degli oggetti resta misteriosa, la poetessa cilena ci disvela le parole delicate che sottendono la casa quando sappiamo ascoltarla.

Tuttavia benché la poesia sia già di per se stessa una rivelazione, quella della Ferrada dice senza dire, o meglio, fa quello che ci si aspetta dalla magia: rinomina il mondo con parole altre che però continuano a restare segrete.

E’ come se la Ferrada ci dicesse: io la lingua dell’orologio ve l’ho detta, anzi addirittura ve la scrivo, fa così: “frrrrrvvfrtttiiij”, ma sta a voi decifrarla.

Sarebbe piaciuto alla Pimpa di Altan questo libro, così come siamo certi possa piacere a ogni bambino a cui la poesia sempre va restituita come prova inconfutabile dell’invisibile.

La poesia sui cerini è la mia preferita, un piccolo miracolo di bellezza.

Leggi l’intera recensione qui: https://www.radicelabirinto.it/il-segreto-delle-cose/

Ps. Ascolta Alessia parlare di questo libro nella diretta che trovi a questo link: https://www.instagram.com/tv/Cc2uT1jII6Q/