Dopo le fiabe danesi, svedesi, lapponi, finlandesi, norvegesi, faroesi, arrivano le leggende Groenlanedesi.

Leggende…che bella parola!

Non la si usa sovente, specie nel territorio italiano, forse la si attesta con maggiore frequenza nelle regioni più a nord come il trentino Alto Adige o il Friuli Venezia Giulia. Sono grata ad Iperborea per aver messo la parola “leggende” nel titolo di questo libro perché non solo denota un’attenzione particolare alle parole, ma ci dice anche di una sensibilità letteraria particolarmente spiccata. Trentadue racconti raccolti più di un secolo fa dal grande esploratore e antropologo Knud Rasmussen, poi trascritti in danese per essere oggi consegnati intatti nelle mani dei giovani lettori. Non troverete fate, principi o principesse, ma la bellezza di un’esistenza tutta votata alla sopravvivenza dove, la sera, accanto al fuoco, gli eventi del giorno si riempiono di magia: foche, narvali, beluga e trichechi si trasformano in uomini e donne o in dimore per gli spiriti. Il cacciatore o lo sciamano sono le figure nodali di queste leggende, gli intermediari tra una natura ostile, al limite, e gli essere umani; il primo perché procaccia il cibo e il secondo perché accompagna le anime oltre la cortina di ghiaccio.

Leggende straordinarie per la loro scrittura asciutta ed essenziale, e perché ci rendono i custodi di un mondo lontano che si avvicina a noi con il suo carico di diversità, attraverso quel mezzo straordinario che è la parola scritta.

Ad alta voce dai cinque anni, in solitaria dagli 8 anni lettori fluidi, poi per tutti: specie adulti e ragazzi che da troppi anni sono orfani di fiabe o leggende.