Sia il testo che le illustrazioni godono di una bella freschezza letteraria, di quel connubio felice di buone idee e buona realizzazione delle stesse. Uno sposalizio riuscitissimo che alterna ironia e dolcezza in una trama compiuta e precisa, pulita e lineare che con divertenti imprevisti conduce il lettore fino al’’ultima pagina con coinvolgimento.

Il quid narrativo è dato dalla premessa: l’elegante più piccolo del mondo fugge dalla savana per cercare una vita migliore. Non sarà facile, molti gli ostacoli lungo il cammino: un viaggio in nave, un genitore intransigente e infine – come poteva essere altrimenti – un topo.

La conclusione è felice e ha il sapore di quei finali dal film muto o da carosello, il gusto di una tenera allegria mista a un nonsochè di nostalgico.

Piacevolissimo da leggere ad alta voce. Proprio ben fatto.

Ma cosa si intende per leggere e cosa per narrare? Leggere e narrare sono due azioni apparentemente simili, ma profondamente diverse. La lettura ad alta voce ha il suo fascino e, se ti interessa approfondire l’argomento, puoi leggere una serie di sei articoli a riguardo, iniziando da questo: https://www.radicelabirinto.it/buono-come-il-latte-2/