È uno dei libri di divulgazione più belli usciti negli ultimi anni. In collaborazione con il Museo di scienze naturali di Bercellona che ospita l’esposizione permanente “Planeta Vida” dedicata all’evoluzione della Terra e della vita, questo albo di grande formato e dallo sviluppo orizzontale, racconta attraverso le tavole straordinarie di Aina Bestard, i paesaggi del nostro pianeta man mano che le temperature e i vari areali climatici cambiavano.

Le tavole di Aina Bestard sono un omaggio alla storia dell’illustrazione paleontologica e in particolare alle incisioni e alle litografie del XIX secolo. Anche la composizione di queste illustrazioni si rifà alle antiche stampe panoramiche proveniente da collezioni e raccolte di immagini storiche.

Mentre si sfoglia con crescente stupore le grandi pagine illustrate, un pensiero affiora: come possiamo davvero sapere com’era il mondo prima dell’avvento dell’uomo? Eppure perfino i dinosauri che ormai diamo per scontati nel nostro immaginario, sono il risultato dell’incrocio sapiente di arte e scienza paleontologica.

Susi Sontag nel suo famoso saggio sulla fotografia dice che “Collezionare immagini è come collezionare il mondo”. Rileggevo questa frase proprio pochi giorni fa in un’intervista rilasciata da Giovanna Zoboli per la rivista Liber; e sempre in Susan Sontag si legge che le immagini e le fotografie “costituiscono la maggior fonte di conoscenza del passato e la ricerca del presente”. Allora viene proprio da chiedersi: come facciamo a conoscere il mondo prima di noi?

Alla luce di queste domande “Paesaggi perduti” edito da Ippocampo, diventa un albo ancora più stupefacente, non solo perché ci troviamo letteralmente immersi in disegni di straordinaria potenza, ma anche in virtù di una verosimiglianza così concreta da non farci dubitare nemmeno per un istante che simili paesaggi non siano mai stati reali. E non solo le immagini di questo albo sono di ottima fattura, ma anche i testi, ben scritti, veicolano contenuti aggiornanti in linea con le ultime scoperte nel campo della geologia e della paleontologia.

Leggerete dell’origine dell’universo (sollevando pagine di velina piacevolissime al tatto e alla vista), come la Terra prende forma, come nasce la luna, il brodo primordiale, come nascono le piante, la fauna di Ediacara (un luogo dell’attuale Australia), come si formano gli oceani…

Un vero e proprio libro di conoscenza per accumulare informazioni e sguardi meravigliati e magari guardare al nostro pianeta con maggiore benevolenza e disincanto, visto che noi essere umani siamo evidentemente qui solo come una specie di passaggio. Forse ad alcuni potrà sembrare un pensiero poco consolante, ma io trovo invece che una simile visione non solo non metta necessariamente in discussione la presenza di uno spirito o di un’anima, ma che anzi ci inviti a prendere atto della nostra impermanenza rendendo prezioso ogni sforzo e ogni respiro soprattuto quando ci troviamo di fronte alla bellezza del creato o di un libro come questo che indubbiamente fa spalancare lo sguardi e il cuore come ogni opera d’arte. Sono rivelazioni e scoperte preziose.