Chi si era innamorato di “Lettere dello scoiattolo alla formica” (Feltrinelli 2002) o della preziosa raccolta “Lettere dal bosco” edita da Donzelli nel 2007, non potrà non amare questo libro illustrato a cura della casa editrice Sinnos che nella collana “I tradotti” , dopo due anni dall’uscita olandese, porta in Italia un altro piccolo gioiello firmato da uno degli autori più orginali del panorama internazionale.

Traducendo alla lettera dal nederlandese il titolo diventerebbe: “Una mattina all’inizio dell’estate”. Un titolo quanto mai evocativo che ci introduce con dolcezza nel bosco alla stregua di un “C’era una volta”.
La veste grafica che l’editore di Amsterdam – Querido’s kinderboeken uitgeverij – ha deciso di dare a ciascuna delle storie di Toon Tellegen, incorniciate in riquadri, suggerisce al lettore che le vicende qui narrate sono come piccole lettere indirizzate direttamente a lui.

Ben lontano dalla morale della favola, le intuizioni di Toon Tellegen reinventano questo genere letterario recuperando una chiave filosofica che si palesa e allo stesso tempo si risolve nei piccoli eventi della quotidianità. Quanti pensieri e domande formuliamo ogni giorno? Quante piccole o grandi questioni ci vengono incontro quando lavoriamo, leggiamo, frequentiamo amici, ci guardiamo allo specchio? Come per Esopo gli animali di Toon Tellegen sono una allegoria dei nostri comportamenti e dei nostri stati d’animo, ma non sono certo lì per giudicarci o ammonirci. Loro sanno, come i bambini, apprendere dal contesto, sanno smettere di pensare quando arriva la sera ed è ora di dormire, e sanno che se una cosa non si chiarisce nell’immediato non è il caso di arrovellarsi troppo a lungo. Forse la risposta arriverà domani o per caso, semplicemente.

Con le storie di animali di Toon Tellegen siamo catapultati in un libro che pur non avendo nulla del libro a tema (la scrittura in questo autore è troppo piena di bellezza e di “non sense” per essere utilizzata o piegata con facilità) ci fornirebbe non solo molte risposte, ma ci offrirebbe su un piatto d’argento altre domande con cui divertirci.

E tutto questo attraverso ventitré racconti (peccato non aver inserito un indice) da leggere in un fiato come una bibita fresca.