«Che cos’è il Nulla? Un usignolo, un albero di susino», diceva Kawai Hayao, uno dei maggiori studiosi giapponesi di racconti popolari e fantastici. E allora non deve sorprendere che la fiaba in Giappone possa essere letta come un’espressione del Nulla; perché, come scrive Maria Teresa Orsi nella sua introduzione, «la dicotomia esistente fra mondo umano e superumano si annulla in un cerchio che in se racchiude ed elimina le differenze, un cerchio in cui il Nulla è allo stesso tempo Essere». In questa direzione molti racconti, anche quelli esteriormente piu elementari, rasentano i paradossi dell’esperienza zen ed evidenziano un’ intrinseca differenza da quelli europei. Una differenza che è culturale e sociale nello stesso tempo.