Finalmente la ristampa! Vale la pena avere questo racconto di Saki nell’edizione di Orecchio Acerbo che ne fa un racconto illustrato affidandolo al segno e alle matite e ai carboncini di Michele Ferri. Un racconto straordinariamente equilibrato, avvincente e travolgente. Va gustato parola dopo parola, riponendo in tasca i pensieri che via via fioriranno in voi. Teneteli lì, i pensieri, come caramelle, da scartare in seguito, in un momento altro. E non fate l’errore di indugiare su pensieri pedagogici dopo la lettura; cercate anzi di liberare l’immaginazione e di accogliere la storia per la bellezza della sua prosa, per il divertimento irriverente che scatena, per la leggerezza profonda con cui vi conquisterà. Siate liberi e lasciate liberi i lettori, come i bambini della storia.
Quanto abbiamo bisogno di storie? Possiamo rispondere a questa domanda leggendo “Il narratore”, dopo lungo tempo tornato disponibile grazie alla casa editrice Orecchio Acerbo.
Le storie ben costruite sono un miracolo che si svela pagina dopo pagina. Sono delle scatole che contengono altre scatole che si aprono via via sotto lo sguardo sempre più attento del lettore. Le buone storie sono marchingegni perfetti che ti sorprendono anche ad un passo dal finale perché ribaltano quello in cui, fino a qualche secondo prima, avevi creduto potesse accadere.
Che belle le storie ingannatrici! Sono le uniche che fanno a brandelli ogni intento pedagogico per portarti solo piacere e puro godimento. E se anche poi la morale e il messaggio si possono trovare (specialmente in Saki che sta così platealmente dalla parte dei bambini) non importa davvero, perché quello che resta è la piacevole sensazione di aver succhiato un bastoncino di zucchero… in un luogo proibito.