“Il libro della polvere” ci riporta dentro al mondo di Lyra. La vicenda qui narrata è antecedente alla trilogia della Bussola d’oro e ciò rende il libro appetibile anche per chi è ancora all’oscuro di daimon, luci ambariche e aletiometri (una mancanza che vi consiglio di colmare al più presto – anche se ammetto di provare una certa invidia per chi deve gustarsi per la prima volta una storia meravigliosa).
Quando si ha a che fare con una trama imponente come quella tessuta nei tre libri della Bussola d’oro, il rischio di improvvisare un rammendo o di intrecciare i fili in modo confuso e caotico è altissimo. Eppure credo che sia stata proprio la complessità dei primi tre libri a decretare il successo di quest’ultimo. È come ammirare un tappeto persiano e non capacitarsi di quanti nodi ci restituiscano la bellezza del disegno; parrebbe che ad ogni passo, un nuovo fiore possa sbocciare nell’intreccio senza per questo disturbare l’armonia dell’insieme.
Ed è in effetti la multiforme geometria che soggiace alla storia di Lyra, a nascondere e rivelare continuamente possibili strade, così che il lettore è avvinto alla propria fantasia e a quella dello scrittore in ugual misura. Cosa succederà adesso? Ci si chiede. Da che parte procederà il sentiero?
E sono talmente tante le possibilità inesplorate (ma non è forse così anche la vita? E non è forse la migliore scrittura uno specchio della vita stessa?) che leggere oggi cosa è avvenuto prima che Lyra ricevesse dalle mani del Maestro del Jordan College il suo primo aletiometro, non è altro che intraprendere un altro sentiero, un sentiero che invero tutti noi lettori di Pullman non vedevamo l’ora di percorrere.
Nessun sfilacciamento della trama dunque, nessun personaggio fuori posto (anzi, nei nuovi protagonisti c’è una insolita familiarità con i protagonisti della Bussola D’oro – penso alla professoressa Relf e alla dottoressa Malone) tutto si intreccia alla storia cullata da tempo nella nostra immaginazione nel modo più naturale possibile.
Philip Pullman ancora una volta ci conduce in un mondo parallelo, dove la verosimiglianza con il nostro mondo rende incredibilmente potente lo straniamento del lettore, il quale si ritrova presto – il tempo del primo capitolo – a provare nostalgia per una terra che non ha mai abitato ma che pure sente così vicina (ad un taglio di lama sottile, direbbe qualcuno).
Un libro che consideriamo una eccellenza!
Alessia ne parla anche sul nostro canale Instagram durante una diretta che potete ascoltare qui https://www.instagram.com/tv/CPtS4NfldgB/?hl=it
Durante la diretta Alessia propone questa lettura come protagonista della vostra estate, cosicché possiate a settembre dialogare con lei come in un vero e proprio gruppo di lettura.
A questa lettura affianca, come consiglio, “Le cronache dell’acero e del ciliegio” di Camille Monceaux che potete trovare qui https://www.radicelabirinto.it/prodotto/le-cronache-dellacero-e-del-ciliegio/
Il primo volume di questa saga potete trovarlo qui https://www.radicelabirinto.it/prodotto/il-libro-della-polvere/
Ps. Le libraie Alessia e Letizia hanno parlato di questi due volumi – e della saga per intero – in una diretta a due voci.
La prima parte della diretta puoi ascoltarla qui: https://www.instagram.com/p/CaaJkkgAchE/
La seconda parte della diretta puoi ascoltarla qui: https://www.instagram.com/p/CaaPIXpK8qj/