Un libro che guida il lettore adulto a riscoprire il suono della lingua narrata, e il bambino a seguire la melodia di una voce che narra.
Non sono parole piccole e inventate perché il bambino non comprende il significato delle cose, ma un invito a superare il mito dell’intelligenza per affidarsi al piacere delle storie che in primo luogo è nascosto nei suoni.
E se la vista è il nostro senso più istintivo, anche nel bambino, la letteratura ci guida ad allenare l’orecchio, l’organo che costruisce in noi il ponte verso gli altri e quindi una prima educazione sentimentale.
La voce delle storie è esperienza, empatia e condivisione, non ha bisogno di specchi perché sa arrivare al cuore se le costruiamo una strada.