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Radice-Labirinto

11 hours ago

Radice-Labirinto
DOMENICA È POESIAMattino chiaro, azzurro, atletico,nelle distese smeraldodel loro regno acquatico.Ci scortava una flottadi libellule, elicotteri in miniatura,quando due leprottisbucarono dall’ultimo campodi granturco, in missione segretatra gramigna e sambucotra i canneti e le felci,lungo gli argini erbosidi risaia. Dal palo della luceun nibbio si fiondòdietro loro e con ali che parevanoscandire un uffaun’intera colonia di garzettecambiò lato dell’acquavolando poco sopra le nostre teste.▫️Federico ItalianoAttraversare il paesaggio, lasciando che tutto accada. Tutto o niente, dipende da come guardi il mondo. Una mappa si stende ai tuoi piedi, abitata e vitale. Non ti sono nascoste le traiettorie di lepri e gheppi, e sempre puoi bussare al formicaio o partecipare ai comizi sullo specchio dello stagno. Non accade nulla, tu dici. Ma guarda, è fine settembre e i campi si preparano al sonno, il tasso sorveglia le soglie del bosco, la libellula sfodera la sua livrea più blu. Tutto e niente. Dipende da come guardi il mondo. Dipinto di Casey Roberts ... See MoreSee Less

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radicelabirinto

Radicelabirinto
DOMENICA È POESIA Mattino chiaro, azzurro, atlet DOMENICA È POESIA

Mattino chiaro, azzurro, atletico,
nelle distese smeraldo
del loro regno acquatico.

Ci scortava una flotta
di libellule, elicotteri in miniatura,
quando due leprotti

sbucarono dall’ultimo campo
di granturco, in missione segreta
tra gramigna e sambuco

tra i canneti e le felci,
lungo gli argini erbosi
di risaia. Dal palo della luce

un nibbio si fiondò
dietro loro e con ali che parevano
scandire un uffa

un’intera colonia di garzette
cambiò lato dell’acqua
volando poco sopra le nostre teste.

▫️Federico Italiano

Attraversare il paesaggio, lasciando che tutto accada. Tutto o niente, dipende da come guardi il mondo. Una mappa si stende ai tuoi piedi, abitata e vitale. Non ti sono nascoste le traiettorie di lepri e gheppi, e sempre puoi bussare al formicaio o partecipare ai comizi sullo specchio dello stagno. Non accade nulla, tu dici. Ma guarda, è fine settembre e i campi si preparano al sonno, il tasso sorveglia le soglie del bosco, la libellula sfodera la 
sua livrea più blu. Tutto e niente. Dipende da come guardi il mondo. 

Dipinto di Casey Roberts
DOMENICA È POESIA Gioia di cantare come te, torr DOMENICA È POESIA

Gioia di cantare come te, torrente;
gioia di ridere
sentendo nella bocca i denti 
bianchi come il tuo greto;
gioia d’essere nata
soltanto in un mattino di sole 
tra le viole
di un pascolo; 
d’aver scordato la notte
ed il morso dei ghiacci.

▫️Antonia Pozzi

Questo sole di settembre che attraversa il bosco è venire alla luce di nuovo. È quiete e leggero rumore di foglie. Tutto si fa delicato e il ruscello canta piano. A passi leggeri si entra nelle ore mentre ogni cosa diventa d’oro senza infiammarsi. Si ride con pudore e si stringono le mani di chi amiamo in silenzio perfetto. Siamo neonati e piccini. Aspettiamo domani senza saperlo e senza saperci. Riluce la notte di stelle chiare, lievitate appena. Forse verrà il ghiaccio e le nuvole incomberanno, ma adesso è solo carezza di ultima estate, così dolce così dolce. 

Dipinto di Ivan Shishkin
DOMENICA È POESIA L’aria, la prima che hai res DOMENICA È POESIA

L’aria, la prima
che hai respirato, era aria di marzo e di mattina.
Il sole
ardeva quieto nella sua onda
dalla finestra grande perché grande
era il cuore
e disinteressato
come il sole che appoggia la sua luce sulle acque
del fiume
e naviga chiaro
fino al mare
dove lo spazio è tutto attraversato
da fischi di gabbiani e più niente
fa male. È bello custodire
l’aria nuova sul viso di chi nasce, con mani
umane conservare
sacro il sacro, fare l’aria più chiara dove tocca
il cuore, perché il cuore sia semplice e leggero
come un aquilone
e altre cose che vanno dalla terra al cielo.
Bello è dire farò quello che posso
e più di me, come tutte le altre sulla terra: prendi,
vita
dalla mia vita
la tua innocente libertà.

▫️Maria Grazia Calandrone

Settembre è un bambino. Ha quel profumo delle cose nuove e ben fatte, che vuoi toccare perché emanano bellezza. Come una matita con la punta intatta, un quaderno mai usato, un diario da scrivere. Si tengono in mano i giorni a settembre, sono neonati a cui puoi raccontare il futuro che desideri per loro. Il sole è d’oro, la sua luce gentile e calma. Gli alberi verdi come ramarri cantano già la canzone d’autunno, immobili nel pomeriggio. E tu ascolti cercando di indovinare la felicità della pioggia, una zuppa la sera, un fuoco acceso quando tornerai a casa, mentre pensi a quanto tempo hai ancora per fare il meglio di ciò che puoi.

Dipinto di Sanae Sugimoto
Nel silenzio riposante di questi mesi estivi; nel Nel silenzio riposante di questi mesi estivi; nel rallentare le pubblicazioni su Instagram e Fb; nel godimento di una natura selvatica…il cuore immagina e pensa. 

Il pensiero va alle cose che ci sono care, alcune delle quali coincidono con delle necessità: nel mio caso il mestiere che al momento ho scelto, quello di libraia e formatrice. 

I periodi di crisi e allontanamento dal mio mestiere ho imparato ad accoglierli come momenti fecondi. Oggi quindi vorrei gettare qui un primo sassolino che potrebbe condurci su un nuovo sentiero autunnale.

Il prossimo SCOMODINO continuerà ad indagare il rapporto tra mistero e letterarietà, perchè è proprio il MISTERO il fulcro attuale della mia ricerca per quanto riguarda l’editoria per l’infanzia. 
Nel prossimo trimestre ( settembre - ottobre e novembre ) lo snodo che ho pensato di affrontare e che prende l’abbrivio dalle riflessioni nate in seno alla bella classe di lettrici che seguono lo Scomodino, è quello della FORMA.

Da anni, in tutti i miei corsi e in tutte le mie formazioni, sostengo e parlo l’idea che laddove si sia al cospetto della letteratura, LA FORMA È CONTENUTO. Un concetto difficile da comprendere perché il contenuto, specie nell’editoria attuale, agli occhi del lettore - spesso anche di quello più esperto - prevale e domina l’aspetto formale, ovvero il gesto stesso della scrittura : la scrittura.

Eppure è attraverso la forma, così come la pennellata decreta il pittore, che l’arte - e dunque il mistero - trova modo di abitare chi legge, e trasformare il lettore in un vero lettore, capace cioè di saper distinguere la qualità nel vasto panorama editoriale. Il lettore che sa può scegliere ( di leggere tutto e di tutto con consapevolezza) ed è a questa sua capacità critica che vorrei tendere con il mio atto formativo.

Avendo riscontrato la difficoltà grande nel far capire cosa sia questa FORMA che dà voce al contenuto, ho pensato sia giunto il momento, di ufficializzare il fatto che LO SCOMODINO sia un bellissimo GRUPPO DI STUDIO.
DOMENICA È POESIA Chiedi lassù al vegliante sul DOMENICA È POESIA

Chiedi lassù al vegliante
sul ramo
fra le lucciole
nella brace delle parole
nel quasi nulla di scrivere
lui sa, lui che indugia
che l’oggi
dorsale di un altrove
non ha altro orizzonte che la lingua
dove il lampo si denuda

▫️Thierry Metz 

Tutto mi parla, ogni cosa mi ascolta. Nell’essenza nuda del mattino e nella pienezza della sera, arriva una qualche luce a rassicurarmi sul mio vivere. Sono le cince nei primi raggi del sole, con i loro lampi giallo blu, e sono le lucciole di questo insolito giugno piovoso a indicarmi i mille sentieri che potrei seguire. In quell’ora solitaria che precede o chiude il ritmo del giorno, se voglio trovare un altro dove o la colonna vertebrale del mondo, con le sue vertebre tutte esposte, devo fissare un punto nel vuoto. Allora ecco che le cince scompaiono lasciando solo la via del canto - e la riconosco così dritta e sicura tra i rami; ed ecco che l’intermittenza delle lucciole prende un senso rammendando il buio sempre con il medesimo ricamo. Quindi chiudo gli occhi e faccio qualche passo non più alla cieca; seguo la linea invisibile che so dire solo nella lingua della poesia. La mia. O la tua. È senz’altro una lingua segreta che non è dato dire. I pesci lo sanno. 

Dipinto di Catherine Hyde
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