Lob parla la lingua della poesia e ci verrebbe da chiederci quali altre parole potrebbe trovare che meglio descrivano il passaggio delle stagioni, il profumo del vento o la nebbia di novembre. Lob è il nome dell’amico segreto che Lucy incontra nell’orto di nonno Will; ma come? Direte voi. Il nome segreto svelato così senza lasciarci nemmeno il gusto di scoprirlo da noi!

E’ vero che ogni nome racchiude un mistero e qualche cosa di magico, ma che l’amico segreto in giardino del romanzo di Linda Newbery si chiami Lob lo potreste scoprire subito anche voi leggendo la prima pagina del libro.

Non è “Chi è l’amico segreto” la domanda giusta da porsi mentre osserviamo la copertina illustrata da Pam Smy, ma “Cosa sia Lob”.
Per trovare una risposta tuttavia non basterà arrivare fino all’ultima pagina, bisognerà andare oltre: oltre i muri della vostra stanza, giù per le scale, aprire il portone e uscire fuori, in strada. Forse non basterà nemmeno restarsene fermi lì, nel fazzoletto di giardino che ora state calpestando. Bisognerà cercare davvero, con occhi attenti e orecchie sensibili; dovrete diventare simili a lepri o a falchi pellegrini se vorrete davvero essere “persone da Lob”. E sono certa che una volta finito il libro, voi lo vorrete essere con tutte le vostre forze.

Perché essere “persone o bambini da Lob” significa diventare portatori del seme del futuro, vuol dire essere in grado di ascoltare le voci piccole delle natura e seguirle per trovare strade nuove che ci riportino verso un domani migliore. Se sarete pronti, lo incontrerete di certo e allora capirete che la poesia è da centinaia di anni l’unico linguaggio possibile della natura. La stessa Linda Newbery ha deciso che doveva essere Lob il nome del suo amico segreto in giardino (per altro nome che dà il titolo al romanzo in lingua inglese) dopo averlo letto in un poemetto.

Lob non l’ho di certo inventato io!” ci ha risposto sorridendo Linda Newbery, “Lob esiste davvero, e da milioni e milioni di anni, e come potrebbe essere diversamente?”.
Nessuno l’ha guardata stupita perché in verità ciascuna delle persone presenti all’incontro con l’autrice, era certa fosse esattamente così.
Io ho scritto la storia di Lucy, ma Lob, c’era già. Lo incontravo continuamente anche prima di scrivere il libro.” E ci mostra l’illustrazione che Pam Smy ha serigrafato ascoltando Linda descrivere l’uomo che cammina lungo la strada (a cui per altro è dedicato il suo romanzo) e che la Newbery ci dice aver incrociato molte volte da quando si è trasferita a vivere in campagna.

Vedevo spesso questo uomo anziano con i capelli lunghi e grigi, un impermeabile consumato, la barba incolta, e gli stivali da giardinaggio pieni di terra. In mano teneva una sporta di plastica e io immaginavo che dovesse esserci tutto il suo mondo in quella sacca. Per prima cosa ho pensato potesse trattarsi di un senza tetto, ma non lo incontravo con regolarità e non aveva l’aria infelice, tutt’altro!Allora ho pensato che quello strano personaggio era perfetto come primo ingrediente della mia storia”.
Alla parola ingrediente, guardiamo Francesca, la nostra bravissima interprete, per capire se ci fosse stato un qualche errore di traduzione.

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