Forse non tutti sanno che Radice-Labirinto doveva essere un giardino; non in senso figurato, ma un giardino vero e proprio con alberi, fiori, erba e terra.
Poi ci fu il terremoto e i progetti dovettero cambiare perché la terra che aveva tremato aveva fatto crollare anche il mercato immobiliare. Ci sono eventi che cambiano le cose nel giro di trenta secondi, ma insieme alle cose mutano anche i desideri, i valori e le aspettative. In molti si sono ritrovati senza una casa e in molti hanno dovuto rivedere i loro progetti perché quello che prima era saldo traballava e ciò che era rimasto in piedi doveva sostenere tutti gli altri.
Il nostro giardino era ancora un sogno, ma lo abbiamo comunque ritrovato un po’ malconcio e strapazzato dentro al cassetto. Cosa si può fare con i sogni infranti? Per fortuna i sogni sono fatti di frammenti piccolissimi che si possono ricomporre a piacimento.
E così dalle radici degli alberi desiderati, dal labirinto di fili d’erba, di rami e di foglie è nato il progetto della libreria.
I libri in verità hanno sempre fatto parte del progetto: avremmo voluto creare una piccola libreria nel giardino per regalare fresche letture ai nostri ospiti.
Quello che non sapevamo era che la libreria si sarebbe trasformata in un giardino.
Non sapevamo che avremmo incontrato Ilaria, architetto atipico, sensibile e visionario.
E’ stato un incontro non solo di idee, ma anche di pensieri profondi ed è nata una grande amicizia. Lei ha portato le foglie dentro a Radice-Labirinto e ha fatto si che un posto speciale accogliesse i bambini… e non solo loro.
A Ilaria abbiamo parlato del nostro giardino che doveva essere anche un orto, un luogo dove i bambini, i genitori, le maestre, i nonni, i ragazzi, gli innamorati potessero trascorrere del tempo sotto la chioma di un albero, dove coltivando carote e zucchine ognuno avrebbe potuto cullare un bel pensiero o un piccolo dispiacere per trasformare in meraviglia una giornata andata male.
Doveva essere un giardino da scoprire, con tane di ricci e di topolini, con labirinti di rami e grandi radici su cui sedersi o inciampare per trovarsi pancia sotto tra mille margherite.
Doveva essere un orto dove poter sperimentare cosa succede a lasciar libere le lumache o i tralci di pomodoro, per osservare il colore delle zolle di terra, un giardino dove il non far niente potesse lasciare spazio a visioni future piene di speranza.
Tutto questo si è trasformato metaforicamente nella libreria Radice-Labirinto perché la libreria è sì un posto pieno di libri, ma anche pieno di verde. Abbiamo un soffitto da cui pendono allegre tantissime foglie, angoli dove fronde rigogliose accarezzano i libri e le persone e su ogni cosa c’è un profumo di legno e resina che ti fa pensare ad una foresta. I bambini che entrano in libreria si sentono subito bene, chi piange smette di farlo, chi urla si pone in ascolto, chi vuole leggere si siede per terra e comincia a sfogliare le pagine di qualche bel libro. Abbiamo l’impressione che sfilando un libro da una mensola o sedendosi sulla poltrona ognuno trovi la chiave per il giardino più bello e importante che ci sia: il giardino segreto della propria anima e della propria immaginazione.
Ma tutto questo cosa c’entra con il nostro consiglio di lettura “Viaggi nel mio giardino” di Nicolas Jòlivot ed edito da Orecchio Acerbo? La nostra storia è come la storia di un giardino. “Occorre tempo perché le piante possano crescere, ma il premio per la pazienza che saprete trovare sarà la soddisfazione di aver cresciuto una cosa bella”.
“Viaggi nel mio giardino” guida il lettore con le sue illustrazioni a scoprire come è fatto un frutto e il mondo segreto nascosto sotto la superficie delle cose. Insegna a guardare oltre, più in là della pagina, del libro e delle mura di casa. Ti invita a osservare la natura per difendere e proteggere ciò che è piccolo, minuscolo, quasi invisibile.