Grazie alle due bibliotecarie Monica e Rosanna che accolgono sempre con gioia le mie proposte sperimentali, abbiamo costruito nella sala riservata alle mostre, una grande bibliografia intrecciata inusuale: non solo 7 titoli, ma 30. Ho infatti pensato che in una biblioteca dove passano tante persone e tante classi in visita, sarebbe stato bello intrecciare un vero e proprio bosco di sentieri. La bibliografia intrecciata non solo si è ampliata, sfruttando al meglio il grande assortimento della biblioteca, ma ha trovato un modo interessante di esplicitare i suoi legami: tra le copertine dei libri sono stati tirati veri e propri fili e sono comparsi cartellini con parole chiave.
Ma da dove è partita questa bibliografia intrecciata? E qual è il suo cuore pulsante?
Ogni anno la biblioteca di Pegognaga sceglie un tema su cui articolare una mostra di libri, narrazioni e laboratori. L’idea di avere un tema di riferimento è ormai consolidata: sono a tema i festival, i percorsi di formazione, i progetti scolastici… Il tema è ben più di un titolo – che di per sé potrebbe essere solo evocativo – ma un vero e proprio contenitore in cui far convogliare, spesso in modo un po’ forzato, tutte le attività in programma. Il tema della biblioteca di Pegognaga per il 2019 è il cibo: “Il lunario – mangiare al ritmo delle stagioni”. Purtroppo più i temi sono specifici, più i libri chiamati in causa si fanno, a mio avviso, poco interessanti.
Ecco quindi che ho deciso di proporre una grande bibliografia intrecciata dal titolo
“Il frutto proibito” che partendo da una fiaba, avrebbe acceso nei lettori imprevedibili incandescenze.
La fiaba che ho scelto è Hansel e Gretel sia perché è piuttosto nota (volevo dare al lettore un appiglio conosciuto) sia perché per me è la fiaba della fame.
Quello che è successo è stato straordinario e del tutto inaspettato.
In primo luogo la bibliotecaria Monica si è talmente appassionata a questa costruzione bibliografica da tenere sempre a portata di mano gomitoli colorati per intrecciare nuovi ed eventuali percorsi; i bambini della scuola d’infanzia e della scuola primaria hanno sorpreso le loro insegnanti per la capacità non solo di appassionarsi ai sentieri più inediti, ma per riuscire a cogliere spunti di lettura imprevisti. Le maestre stesse si sono dette stupite all’idea di poter presentare ai bambini una selezione tanto originale e lontana da quelle che sarebbero state le loro scelte in fatto di libri. Mito, fiaba, poesia, divulgazione, romanzi… non c’è davvero limite alla curiosità dei bambini: davanti a tutti gli intrecci, hanno dimostrato di sapersi muovere con disinvoltura facendo osservazioni pertinenti e rilanciando nuove sfide ai libri letti o sfogliati.
Anche i bambini più piccoli desiderano godere della bellezza di un sentiero, perfino quando questo conduce ad un romanzo; sono interessati a capire, vedere, sfogliare, sentirsi raccontare, magari anche solo una storia con la voce. I fili colorati sono molto attraenti così come i libri posizionati frontalmente sulle mensoline strette della pannellatura (molto facile da riprodurre ovunque).
Il fatto di non avere a disposizione una serie infinita di libri accende il pensiero e lo orienta.
In una classe bastano davvero 7 libri ben scelti e ben intrecciati (sempre rispettando il principio primo della bibliodivesità) per delineare molti percorsi e nel caso ne nascessero di imprevisti sarà interessante tirare un filo verso uno spazio vuoto. Le storie che non ci sono si accenderanno allora di desiderio e siccome il desiderio divampa solo nel vuoto, si coltiverà, in modo indiretto, anche la volontà di leggere. Poi, alla prima ricorrenza utile, i bambini e le maestre sapranno cosa chiedere in regalo ai genitori.
I percorsi ispirati al cibo individuati per la biblioteca di Pegognaga a partire da Hansel e Gretel – nella versione illustrata da Lorenzo Mattotti e raccontata da Neil Gaiman (Orecchio acerbo 2018), un libro scuro e per questo già di per sé molto attraente – si sono snodati intorno alle seguenti parole chiave: quotidianità, incanto, divorare, fantasia, necessità, fame, bosco.
Attenzione però: intrecciare non significa restare vicini al tema, ma allargare lo sguardo il più possibile senza aver paura di seguire un’intuizione.
A Monica e Rosanna ho dato l’immagine del sasso nello stagno che apre la Grammatica della fantasia di Gianni Rodari: i movimenti che il sasso provoca nell’acqua non sono solo le onde concentriche di superficie, ma anche gli spostamenti della sabbia sul fondo, del galleggiante del pescatore, delle alghe… Una cosa così piccola capace di provocare un effetto tanto grande; arrivare a Mary Poppins, o all’Isola in via degli Uccelli, o a Atto di Dio, o Viaggio sul pesce partendo da Hansel e Gretel e passando per Renna Bianca, La mela di Magritte, Un chicco di melograno, Acerbo sarai tu, Boscodirovo, Alice… Ecco, quello che una bibliografia intrecciata tende a dimostrare è che siamo tutti estremamente affamati di storie, il che mi sembra la conclusione perfetta per una mostra che ruota intorno al cibo.