27 Gennaio

Oggi mi piacerebbe mettere in vetrina tutta la letteratura disubbidiente: le fiabe, perché non mentono mai, e tutti quei libri e quelle storie che raccontano le ombre della nostra esistenza.
Vorrei mettere nelle mani dei miei lettori, da domani fino al prossimo 27 gennaio, storie potenti, vere, dense di inquietudini, affinché le storie lascino in loro domande e vuoti da esplorare.

Lorenzo Mattotti
Lorenzo Mattotti

Ma tra le mani mi ritrovo solo zucchero filato, emozioni a buon mercato, litigi risolti e ombre prontamente dissipate.
Eppure vedo in lontananza, laggiù, navigare una barchetta con sopra un bambino di nome Max… lui ce l’ha fatta, ha valicato il confine della nostra pedagogia da due soldi, è diventato quasi un’eroe, la gente lo acclama, ha aspettato con ansia il suo ritorno senza sapere neanche il perché.
“Finalmente”, dicono in molti, “ potremo tornare a parlare di rabbia, di emozioni, di come un bambino sappia superare la notte”… ma Max si farà ancora una volta beffe di noi. Tornerà sulla sua isola ancora e ancora, disubbidendo, volando giù dalle scale e sbranando.

E pensando a Max, oggi vorrei libri per compensare ogni uccellino morto che abbiamo nascosto alla vista dei nostri figli; un libro per ogni lutto in famiglia che abbiamo taciuto e non condiviso, per ogni ipocrisia, per ogni bugia…per ogni ombra io oggi voglio celebrare la migliore editoria, quella che non riempie gli scaffali con albi dedicati a questa giornata, ma quella che ha il coraggio di scrivere e descrivere il male con un catalogo vibrante e vero ogni mese dell’anno perché

“il mondo è pieno di pianto più di quanto immaginare potrai”
(W.B.Yeats)

Oggi desidero celebrare la vita in tutte le sue forme più oscure. Oggi voglio pagine nere che nella potenza della scrittura disubbidiscono al perbenismo, alla speranza se occorre e allo spirito universale, al bene e al domani.

Oggi voglio leggere due pagine di un libro scuro e guardando il male negli occhi ritrovare la via per la luce.

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