Intervista a Francesca Popolizio

Francesca Popolizio per il calendario dell'avvento di Radice Labirinto
Francesca Popolizio per il calendario dell’avvento di Radice Labirinto

Cara Francesca, benvenuta nel nostro giardino.
Ci siamo incontrate sulla collina dei cipressi, un luogo a me molto caro perché tra questi alti alberi si respira una pace profonda e antica. Nelle giornate di neve come questa, dove terra e cielo si confondono, i cipressi legano l’uno all’altra disegnando un sentiero.
Legare insieme può non essere facile, riuscire a combinare elementi diversi tra  loro, mettere in dialogo materiali differenti e, non per ultime, intrecciare le parole alle immagini può essere un compito impegnativo anche per un’illustratrice. Cosa significa per te “mettere in relazione” quando disegni?

Cercare di raggiungere un equilibrio delle parti attraverso metodi tutt’altro che infallibili, il che mi ricorda più il cucinare che il disegnare. Sperimento e vado per tentativi. Assaggio spesso.

francesca-popolizio-illustrazioni (4)La neve oggi è gentile: scende lentamente in grandi fiocchi. Mi piace quando ci sono queste nevicate morbide, alzare lo sguardo verso le nuvole e riuscire a cogliere il confine tra visibile e invisibile; c’è una linea nel cielo dalla quale puoi vedere scendere i fiocchi, come se si formassero in quel preciso momento. Oltre quella linea c’è solo il vuoto. Sì, i fiocchi ad un tratto appaiono; ho sempre pensato fosse una specie di magia. E’ strano come certe sensazioni e abitudini restino con te per tutta la vita, dei gesti messi a punto nell’infanzia
diventano parte di noi, come il modo in cui si impugna la matita o ci si addormenta. Cosa resta in te della bambina che eri? Quanto questa eredità influenza il tuo lavoro?

L’incredibile capacità di sporcare e macchiare qualsiasi cosa, pur non avendo nulla in mano, mi accompagna anche adesso. Come disegnatrice ho smesso di oppormi a questa maledizione e ho tentato di tramutarla in superpotere.

francesca-popolizio-illustrazioni (3)Un fiocco di neve è delicato; possiede però una forza unica, quella cioè di perdurare per qualche secondo prima di scomparire. Impossibile dare una forma all’acqua, eppure il fiocco di neve riesce a smentirci facendo apparire per qualche secondo ciò che normalmente sfugge al nostro sguardo. Se l’occhio umano sapesse andare tanto in profondità da cogliere la struttura degli elementi, si spalancherebbe ogni momento davanti all’architettura nascosta del mondo. Gli artisti hanno questo privilegio:sanno vedere oltre. Poeti, pittori, scrittori, scultori, artigiani, musicisti, illustratori sono persone preziose che ci mettono davanti alla sorprendente magia della realtà. Cara Francesca, qual è l’attimo che tenti di cogliere e di fissare quando illustri?

Cerco di tradurre al meglio con forme, colori e segni, la sensazione che reputo importante nel brano da illustrare. A volte i personaggi sono necessari, altre volte mi sembrano di troppo. Mi capita che mi stiano a cuore il silenzio o i rumori naturali tipo il vento.

francesca-popolizio-illustrazioni (2)Impossibile resistere a questa nevicata tanto soffice! Bisogna spalancare la  bocca e lasciare che qualche fiocco di neve si posi sulla lingua. La neve ha un buon sapore, possiede un aroma particolare, qualcosa che ha che vedere con il vento del nord, le nuvole, una cascata di montagna e con…ah sì! Con la liquirizia. Come dicevamo le vecchie abitudini non si scordano mai… C’è un  giardino Francesca che ha segnato la tua infanzia e ha dato un sapore particolare al tuo sguardo?

Sono nata in una città sul mare, quindi forse ciò che mi ha segnata di più non è un giardino ma la spiaggia. Posso parlarti dei cocomeri asinini e delle alghe, della linea orizzontale che separa il cielo dall’acqua, delle curve delle onde, dell’azione corrosiva del sale sulle cose, della malinconia da giostra abbandonata che ha il lungomare in inverno.

francesca-popolizio-illustrazioni (1)I cipressi ora sono immobili. La neve è talmente densa da rendere il cielo pesante. Strano come una cosa tanto lieve possa avere un suo peso. Le illustrazioni sono così: a molti possono sembrare futili, vacui esercizi della fantasia; invece, come libraia so che per un bambino un’illustrazione può segnare il suo sguardo per sempre. Ripenso alle immagini di Bruno Munari sulle pagine de “Le favole al telefono” che mia madre mi leggeva prima di addormentarmi. Semplicissime, ma così efficaci da accompagnare il mio sguardo ancora oggi. Quali sono le illustrazioni o i libri che hanno fatto la differenza o che hanno avuto un peso specifico nella tua formazione?

Non c’è un vero e proprio libro illustrato nei miei ricordi, da piccola ero più che altro interessata alle illustrazioni di vocabolari, enciclopedie, erbari, atlanti, libri anatomici. Mi piaceva anche perdermi nella narrazione senza parole delle storie dei santi dipinte nella chiesa di quartiere.

La sera scende più candida che mai. I cipressi declinano dolcemente verso i campi arati che ora sono un mare bianco davanti a noi. Ai piedi della collina c’è Dario che ci attende per offrirci una cioccolata in tazza…che dici? Facciamo una corsa per vedere chi arriva prima?

Aspettami! Devo recuperare il mio cagnone. Dai Alessia, andiamo!

Grazie per essere stata con noi.

Breve biografia

Senza titolo-1Francesca Popolizio è nata a Rimini nel 1982, vive attualmente a Bologna.
Dopo il diploma frequenta il perfezionamento in disegno animato e illustrazione alla Scuola del Libro di Urbino e si laurea in fumetto e illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Nel 2011, è ospite di ECLA Aquitaine in una residenza artistica a Bordeaux, per aver vinto il premio Iceberg con il fumetto I due pescatori.

Storie a fumetti:
Cappelletti, Fame fanzine – un’ antologia sul cibo, Roma 2015.
Rosole, Fame fanzine, un’ antologia sul cibo, Roma 2014.
Wunderkammer, in antologia Ernest vol 2,Bologna, 2013.
Sludge, su The end is the beginning, Berlino, 2011.
I due pescatori in antologia Siamo lieti di averla tra noi, Kappa ed., Bologna, 2011.
La collezione in antologia Flashfumetto.it, ed. Comma 22, Bologna, 2010.
Rizoma (su testi di Nerina Garofalo) in Blog & Nuvole, Ed. Comma 22, Bologna 2009.
Carillon, per Rumore, mostra antologica sul fumetto bolognese al festival Fumetto a Lucerna, 2007.
Cinque cose da fare per diventare un vampiro Raccontato da Laura Toffanello su illustrazioni mie in antologia Watt 0,5, Ifix ed., Roma, 2012.

Illustrazioni:
Altre illustrazioni sulle riviste Effe – periodico altre narratività, Hamelin, Lo straniero, Cadillac Magazine, Colla – rivista letteraria, Lok, LuchaLibre, Mr Mango, Bobos.it, Proteus mag

www.behance.net/misstendo

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