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Libreria per bambini Radice Labirinto – Carpi, Modena
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Tag: calendario dell’avvento

25 Dicembre 2015Il giardino degli illustratori

Intervista ad Arianna Papini

Il sole caldo di un ottobre dorato scivola sul boschetto di penniseti appena oltre il campo nel quale ci troviamo a passeggiare. […]

24 Dicembre 2015Il giardino degli illustratori, In evidenza

Intervista a Francesca Dafne Vignaga

Cara Francesca benvenuta nel nostro giardino. E’ notte, non era mai successo prima di accogliere una nostra ospite sotto un cielo stellato. […]

22 Dicembre 2015Il giardino degli illustratori, In evidenza

Intervista a Roberta Cadorin

Roberta ed io passeggiamo intorno al lago ghiacciato, tra gli abeti, i frassini e i platani. Benvenuta nel nostro giardino, cara Roberta. […]

21 Dicembre 2015Il giardino degli illustratori, In evidenza

Intervista a Francesca Popolizio

Cara Francesca, benvenuta nel nostro giardino. Ci siamo incontrate sulla collina dei cipressi, un luogo a me molto caro perché tra questi […]

20 Dicembre 2015Il giardino degli illustratori, In evidenza

Intervista ad Anna Nina Masina

Cara Anna, benvenuta nel nostro giardino. Questa notte la neve si è posata sui campi. Deve aver nevicato solo per poche ore […]

19 Dicembre 2015Il giardino degli illustratori, In evidenza

Intervista ad Alessandro Sanna

E’ una splendida giornata di sole. La neve è più luminosa che mai, il cielo limpido e senza nuvole. Benvenuto Alessandro nel […]

18 Dicembre 2015Il giardino degli illustratori, In evidenza

Intervista ad Aurora Cacciapuoti

Hai fatto bene a portare l’ombrello, cara Aurora, oggi nevica talmente fitto che per passeggiare occorre stare abbracciate strette l’una all’altra al […]

17 Dicembre 2015Il giardino degli illustratori, In evidenza

Intervista a Marta Iorio

Cara Marta, benvenuta nel nostro giardino. E’ il tramonto. La collina innevata sulla quale ci troviamo a passeggiare è affacciata su un […]

16 Dicembre 2015Il giardino degli illustratori, In evidenza

Intervista a Evelyn Daviddi

L’appuntamento di oggi inizia qui, cara Evelyn, nel capanno del giardiniere. Luogo insolito per un incontro, ma ormai è chiaro che il […]

15 Dicembre 2015Il giardino degli illustratori, In evidenza

Intervista a Sara Vincetti

Cara Sara, benvenuta nel nostro giardino. Siamo ad un crocicchio. Un grosso ceppo divide la strada in due sentieri: il sentiero che […]

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2 weeks ago

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DOMENICA È POESIAGioia di cantare come te, torrente;gioia di rideresentendo nella bocca i denti bianchi come il tuo greto;gioia d’essere natasoltanto in un mattino di sole tra le violedi un pascolo; d’aver scordato la notteed il morso dei ghiacci.▫️Antonia PozziQuesto sole di settembre che attraversa il bosco è venire alla luce di nuovo. È quiete e leggero rumore di foglie. Tutto si fa delicato e il ruscello canta piano. A passi leggeri si entra nelle ore mentre ogni cosa diventa d’oro senza infiammarsi. Si ride con pudore e si stringono le mani di chi amiamo in silenzio perfetto. Siamo neonati e piccini. Aspettiamo domani senza saperlo e senza saperci. Riluce la notte di stelle chiare, lievitate appena. Forse verrà il ghiaccio e le nuvole incomberanno, ma adesso è solo carezza di ultima estate, così dolce così dolce. Dipinto di Ivan Shishkin ... See MoreSee Less

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DOMENICA È POESIA Gioia di cantare come te, torr DOMENICA È POESIA

Gioia di cantare come te, torrente;
gioia di ridere
sentendo nella bocca i denti 
bianchi come il tuo greto;
gioia d’essere nata
soltanto in un mattino di sole 
tra le viole
di un pascolo; 
d’aver scordato la notte
ed il morso dei ghiacci.

▫️Antonia Pozzi

Questo sole di settembre che attraversa il bosco è venire alla luce di nuovo. È quiete e leggero rumore di foglie. Tutto si fa delicato e il ruscello canta piano. A passi leggeri si entra nelle ore mentre ogni cosa diventa d’oro senza infiammarsi. Si ride con pudore e si stringono le mani di chi amiamo in silenzio perfetto. Siamo neonati e piccini. Aspettiamo domani senza saperlo e senza saperci. Riluce la notte di stelle chiare, lievitate appena. Forse verrà il ghiaccio e le nuvole incomberanno, ma adesso è solo carezza di ultima estate, così dolce così dolce. 

Dipinto di Ivan Shishkin
DOMENICA È POESIA L’aria, la prima che hai res DOMENICA È POESIA

L’aria, la prima
che hai respirato, era aria di marzo e di mattina.
Il sole
ardeva quieto nella sua onda
dalla finestra grande perché grande
era il cuore
e disinteressato
come il sole che appoggia la sua luce sulle acque
del fiume
e naviga chiaro
fino al mare
dove lo spazio è tutto attraversato
da fischi di gabbiani e più niente
fa male. È bello custodire
l’aria nuova sul viso di chi nasce, con mani
umane conservare
sacro il sacro, fare l’aria più chiara dove tocca
il cuore, perché il cuore sia semplice e leggero
come un aquilone
e altre cose che vanno dalla terra al cielo.
Bello è dire farò quello che posso
e più di me, come tutte le altre sulla terra: prendi,
vita
dalla mia vita
la tua innocente libertà.

▫️Maria Grazia Calandrone

Settembre è un bambino. Ha quel profumo delle cose nuove e ben fatte, che vuoi toccare perché emanano bellezza. Come una matita con la punta intatta, un quaderno mai usato, un diario da scrivere. Si tengono in mano i giorni a settembre, sono neonati a cui puoi raccontare il futuro che desideri per loro. Il sole è d’oro, la sua luce gentile e calma. Gli alberi verdi come ramarri cantano già la canzone d’autunno, immobili nel pomeriggio. E tu ascolti cercando di indovinare la felicità della pioggia, una zuppa la sera, un fuoco acceso quando tornerai a casa, mentre pensi a quanto tempo hai ancora per fare il meglio di ciò che puoi.

Dipinto di Sanae Sugimoto
Nel silenzio riposante di questi mesi estivi; nel Nel silenzio riposante di questi mesi estivi; nel rallentare le pubblicazioni su Instagram e Fb; nel godimento di una natura selvatica…il cuore immagina e pensa. 

Il pensiero va alle cose che ci sono care, alcune delle quali coincidono con delle necessità: nel mio caso il mestiere che al momento ho scelto, quello di libraia e formatrice. 

I periodi di crisi e allontanamento dal mio mestiere ho imparato ad accoglierli come momenti fecondi. Oggi quindi vorrei gettare qui un primo sassolino che potrebbe condurci su un nuovo sentiero autunnale.

Il prossimo SCOMODINO continuerà ad indagare il rapporto tra mistero e letterarietà, perchè è proprio il MISTERO il fulcro attuale della mia ricerca per quanto riguarda l’editoria per l’infanzia. 
Nel prossimo trimestre ( settembre - ottobre e novembre ) lo snodo che ho pensato di affrontare e che prende l’abbrivio dalle riflessioni nate in seno alla bella classe di lettrici che seguono lo Scomodino, è quello della FORMA.

Da anni, in tutti i miei corsi e in tutte le mie formazioni, sostengo e parlo l’idea che laddove si sia al cospetto della letteratura, LA FORMA È CONTENUTO. Un concetto difficile da comprendere perché il contenuto, specie nell’editoria attuale, agli occhi del lettore - spesso anche di quello più esperto - prevale e domina l’aspetto formale, ovvero il gesto stesso della scrittura : la scrittura.

Eppure è attraverso la forma, così come la pennellata decreta il pittore, che l’arte - e dunque il mistero - trova modo di abitare chi legge, e trasformare il lettore in un vero lettore, capace cioè di saper distinguere la qualità nel vasto panorama editoriale. Il lettore che sa può scegliere ( di leggere tutto e di tutto con consapevolezza) ed è a questa sua capacità critica che vorrei tendere con il mio atto formativo.

Avendo riscontrato la difficoltà grande nel far capire cosa sia questa FORMA che dà voce al contenuto, ho pensato sia giunto il momento, di ufficializzare il fatto che LO SCOMODINO sia un bellissimo GRUPPO DI STUDIO.
DOMENICA È POESIA Chiedi lassù al vegliante sul DOMENICA È POESIA

Chiedi lassù al vegliante
sul ramo
fra le lucciole
nella brace delle parole
nel quasi nulla di scrivere
lui sa, lui che indugia
che l’oggi
dorsale di un altrove
non ha altro orizzonte che la lingua
dove il lampo si denuda

▫️Thierry Metz 

Tutto mi parla, ogni cosa mi ascolta. Nell’essenza nuda del mattino e nella pienezza della sera, arriva una qualche luce a rassicurarmi sul mio vivere. Sono le cince nei primi raggi del sole, con i loro lampi giallo blu, e sono le lucciole di questo insolito giugno piovoso a indicarmi i mille sentieri che potrei seguire. In quell’ora solitaria che precede o chiude il ritmo del giorno, se voglio trovare un altro dove o la colonna vertebrale del mondo, con le sue vertebre tutte esposte, devo fissare un punto nel vuoto. Allora ecco che le cince scompaiono lasciando solo la via del canto - e la riconosco così dritta e sicura tra i rami; ed ecco che l’intermittenza delle lucciole prende un senso rammendando il buio sempre con il medesimo ricamo. Quindi chiudo gli occhi e faccio qualche passo non più alla cieca; seguo la linea invisibile che so dire solo nella lingua della poesia. La mia. O la tua. È senz’altro una lingua segreta che non è dato dire. I pesci lo sanno. 

Dipinto di Catherine Hyde
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