Intervista ad Anna Nina Masina

Nina Masina per il calendario del'avvento di Radice Labirinto
Nina Masina per il calendario del’avvento di Radice Labirinto

Cara Anna, benvenuta nel nostro giardino. Questa notte la neve si è posata sui campi. Deve aver nevicato solo per poche ore perché sulla tela bianca del prato gli uccellini, i caprioli e le volpi hanno lasciato impronte di terra scura.
Tutto il sentiero sul quale passeggiamo pare un complesso disegno di forme e linee ora sinuose ora spezzate, e il tratto con cui sono state tracciate assomiglia al tuo. Il tuo segno è un segno di vita, vibrante e pieno così come si addice alle cose sincere e vere che mutano e si trasformano rimanendo sempre fedeli a se stesse.
Attraverso quali percorsi hai trovato il tuo stile personale? O la tua mano è stata da subito sapiente?

Ciao Alessia, che belle parole, grazie! Sono contenta di passeggiare assieme a te su questa neve lieve, e che le tracce sul sentiero ti ricordino il mio segno.
La mia mano è sempre stata pronta al segno e al colore, ma ho dovuto educarla a lungo al disegno. Credo che lo stile dipenda in gran parte dal modo che abbiamo di guardare le cose, una mano più allenata è poi in grado di esprimersi in maniera più completa. Il percorso è uno solo, direi: disegnare, disegnare tanto senza arrendersi quando non va come volevamo. Si tratta di imparare a conoscere la forma delle cose che vediamo e che sentiamo, e di capire come tradurle attraverso i nostri limiti. Provando poi a spingerci oltre.

Ronja-anna-masiniGli alti abeti e i pini cembri indossano il loro cappotto sempreverde eppure in inverno il loro fogliame nasconde qualcosa di insolito, come ora che paiono più argentei. La sciarpa di Anna è di lana colorata e fa da contrappunto al paesaggio imbiancato. C’è qualcosa nell’abbigliamento degli illustratori che ha sempre a che fare con il loro mondo interiore: certamente il nostro armadio parla di noi, ma nell’abbigliamento di un artista c’è qualcosa che brilla di una luce particolare, anche solo un dettaglio che svela un piccolo universo. Forse potrà sembrare una domanda futile, ma penso che nel processo artistico tutta la visione della realtà confluisca sul foglio, abiti compresi. Vita e arte sono separate per te?

No, direi di no ma non vorrei sembrare bohémienne nel dirlo. L’arte non è un privilegio che ti esclude dalla vita normale, per me è una parola che significa soprattutto rifugio e conforto. E’ un linguaggio che comprendo, una dimensione in cui il tempo si dilata e la fatica si sente meno. Non tutti i giorni sono facili e non tutti i giorni sono ‘artistici’, ma a volte basta una sciarpa colorata o un bel libro da sfogliare per sentirsi meglio.

Clementina-nna-masinaIl pino mugo ci indica il sentiero lungo una ripida scarpata; seguendo le impronte di una volpe ci siamo ritrovate lungo un pendio scosceso che offre il suo fianco al vento del nord. Ad ogni folata veniamo investite dal profumo intenso della resina del pino mugo e mentre ci afferriamo ai suoi rami per non scivolare sulla neve fresca ce la ritroviamo anche sulle mani. Che aroma delizioso! Non se ne andrà tanto facilmente questa colla dorata, ma rimanere invischiata nei profumi e nei colori fa parte un po’ del tuo mestiere, dico bene Anna? Ha un fascino per te l’odore di certi negozi d’arte e delle cartolerie? Quanto le percezioni sensoriali influiscono sul tuo lavoro?

Che ricordi che mi smuovi! Il vento freddo, l’odore della resina, le dita appiccicose… Sono nata in città ma da bambina ho passato tanti inverni nella neve alta a camminare nel bosco. L’odore di un posto è una cosa che non si scorda mai.
Per rispondere alla tua domanda, il tatto e l’olfatto sono forse i sensi a cui penso più spesso: nella preparazione di un lavoro effettivamente mi domando sempre come si sta in quell’immagine, se fa freddo o se fa caldo, se si sta bene oppure scomodi, se c’è un odore familiare oppure no. Sai che non lo sapevo? Non ci avevo mai fatto caso.

SOUVENIRS_feeling-homesick-nina-masinaleap-of-faith-nina-masinaAi piedi della collina, le impronte della volpe diventano sempre più sottili. Entrando nel bosco ne perdiamo le tracce. I rami mossi dal vento scricchiolano in alto, mentre i nostri passi fanno cigolare la neve. La volpe sarà di certo al caldo nella sua tana…credo ci vorrebbe un rifugio anche per noi. Il nostro giardino è un luogo capace di ascoltare, si trasforma e muta sotto i piedi dei nostri ospiti…per te Anna è diventato un bosco, ma ecco che là, oltre i tronchi spogli dei pini, una piccola baita: il camino è acceso e le finestre sono illuminate.
Nella tua cartolina disegnata per Radice-Labirinto, si vede una bambina alla finestra che sembra immaginare un mondo oltre i vetri. E’ un’immagine autobiografica? Quanto sei ancora capace di perderti nel tuo immaginario e quanto l’invisibile entra nel tuo mestiere di illustratrice?

Assolutamente sì, sono proprio io! Affacciata alla finestra del mio palazzone di città, ho trascorso innumerevoli giornate alla finestra, ad appannare il vetro col fiato, a guardare la pioggia o ad aspettare la neve. Sono io ancora adesso, solo che ho meno tempo per stare lì a contemplare. Credo di essere più capace oggi di allora di vivere nel mio immaginario, forse perché ho imparato a dare un nome alle cose, e a cercare di trattenere quelle che mi fanno stare meglio. Che poi, non si tratta nemmeno di chissà quale immaginario fantastico e surreale: sono solo più consapevole di saper fare attenzione ad alcune cose, e meno ad altre. L’invisibile è ciò che non va troppo veloce.

Davanti a questa tisana alla rosa canina, è bello stare insieme. I cappotti si scaldano davanti al fuoco del camino. Il tavolo è proprio vicino alla finestra.
C’è un luogo Anna di un giardino che preferisci abitare o che è legato alla tua infanzia? E’ una domanda che poniamo sempre ai nostri ospiti.

Come ti dicevo, sono cresciuta nel cemento. Aiuole e giardinetti qui a Milano non hanno mai avuto niente di veramente accogliente, tantomeno di selvatico. Da grande però ho imparato a circondarmi di piante: la casa in cui vivo ne è piena, accanto alle finestre, in ogni angolo di luce…non c’è più posto! Anche un tavolo messo davanti alla finestra può diventare un giardino – immaginario – bellissimo.

La porta si apre, solo il mio cappotto scivola sul pavimento. Credo che sia ora di andare, almeno per me. Tu resta pure, cara Anna. Di legna ce né ancora in abbondanza. E’ sera. La neve ha ricominciato a cadere. Se guardando da quella finestra ti venisse un’ispirazione troverai delle matite e un foglio nel cassetto del tavolo. Quando vorrai andare ti basta seguire il sentiero… sappiamo che la strada attraverso il bosco la conosci…tutti gli illustratori la sanno.
E’ stato un piacere conoscerti.

Se non ti dispiace, resto qui ancora un po’. Grazie per la legna, e per la bella accoglienza.
A presto!

Breve biografia

Nina-MasinaAnna Masini è nata a Milano una mattina d’estate del 1981.
Ha studiato antropologia culturale a Trieste e cinematografia in Francia, e ha proseguito la sua formazione artistica frequentando corsi di illustrazione e di stampa d’arte.
Attualmente vive e disegna a Milano e, tra le altre cose, dal 2014 porta avanti la sua etichetta di libri illustrati autoprodotti Red Boots.
http://www.ninamasina.it
http://ninamasina.blogspot.it

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