Le giornate di sole, in questa primavera piovosa, si possono contare sulle dita di una mano, ma è da qualche tempo che riesco a recarmi in libreria in bicicletta. Questo piccolo rituale quotidiano mi procura grande gioia.
Ho sempre amato questa stagione perché l’aria è piena di profumi sfuggenti come certi ricordi che guizzano un attimo nella memoria, per poi lasciarti solo una sensazione di vaga tenerezza.
L’altra mattina mi sono concessa un giro più lungo e pedalando ho costeggiato l’orto degli anziani, piccoli pezzetti di terra che, ben ordinati e puliti, si trovano subito dopo un’area verde lasciata incolta.
C’è sempre qualcuni intento a zappare, a sarchiare e innaffiare, ogni tanto riesco perfino a cogliere il loro sorriso mentre estirpano una gramigna o sistemano un tutore per i futuri steli carichi di pomodori.
Arrivata in libreria, ho trovato ad accogliermi “La vita segreta dell’orto” di Gerda Muller fresco fresco di stampa.
Questo albo illustrato di Babalibri mi ricorda un libro che ho molto amato quando ero bambina: “Valentina e i segreti della natura” di Editrice Piccoli illustrato da Lena Anderson.
“Se per te è una gioia camminare in un bosco fresco e silenzioso, sguazzare nell’acqua limpida, osservare un volo d’uccelli al tramonto, devi sentire il dovere di proteggere queste ricchezze, in modo che la tua gioia la possano provare ancora milioni di persone dopo di te, come milioni l’hanno provata prima di te”
Ora questo albo è fuori catalogo, ma è della stessa gioia e attenzione che parla il libro di Gerda Muller: non è più la natura selvatica del bosco e del fiume a fare da sfondo bensì quella pacifica e laboriosa dell’orto.
La protagonista si chiama Sofia e trascorre l’estate nella casa di campagna dei nonni.
Sofia ha sempre visto le verdure al supermercato e di loro sa ben poco, ma grazie al nonno e alla nonna si appassionerà alla vita dell’orto, imparando a coltivare, innaffiare e seminare lei stessa gli ortaggi da condividere e gustare sulla tavola.
Nei risguardi di questo albo trovate subito una precisa dichiarazione d’intenti: non ci si può approcciare all’orto senza la dovuta conoscenza, certo l’esperienza si farà con il tempo, ma non dobbiamo essere ingenui.
La natura ha cicli vitali ben precisi che vanno conosciuti e rispettati se si vuole trarne profitto, perché un orto richiede cura ed attenzione, l’orto è un pezzo di terra strappato alla selvatichezza del cardo e delle erbe selvatiche, è un giardino conclusus dentro al quale si coltivano fiori, radici, tuberi, frutti, semi, foglie, fusti e bulbi.
Sapreste voi abbinare a ciascuna di queste categorie gli ortaggi giusti? Il finocchio è un ortaggio da fusto o da frutto? E i piselli a quali di queste famiglie appartengono?
Nonno Giovanni vi guiderà alla scoperta di tutti i segreti dell’orto, vi indicherà il nome degli insetti utili e di quelli dannosi, vi dirà come pacciamare le cipolle o come si rincalzano i fusti di granoturco spezzati dal vento. Vi insegnerà a prendervi cura degli insetti e degli uccelli durante l’inverno perché il rispetto inizia dalle piccole cose.
Se, come diceva la premessa al libro di Valentina, vogliamo ancora preservare e condividere le gioie della natura, allora non resta che affidarsi al sapere semplice dell’orto, seminando nel cuore dei nostri bambini la promessa per un futuro migliore.
Rousseau scriveva nell’Emilio che i bambini sono come piante bisognose di cure e attenzioni: forse, quando ci sentiamo smarriti di fronte ai nostri figli, basterebbe tornare, con loro, alla terra.
Non è necessario avere un giardino, basta un balcone! Lo dice anche nonno Giovanni a Sofia, alla quale, triste per il ritorno in città, regala tanti semi da coltivare sul terrazzo. Le indicazioni sono pochissime, solo un sole disegnato a penna sulle bustine di semi che richiedono assolutamente il calore e la luce dell’estate e nel giro di tre settimane Sofia e il suo amico Vittorio potranno gustare croccanti ravanelli.
Dopo aver letto il libro di Gerda Muller, mi sono concessa ancora una volta il giro più lungo, andando al lavoro in bicicletta. Gli orti dei nonni sono come giardini recintati, ordinati e fioriti, piccoli pezzetti di terra ben rastrellati ricchi di vita che raccontano qualcosa di chi li coltiva da tempo. E forse lì non si seminano solo cipolle e rosmarino, ma anche memoria e storie.
Mi sono commossa al ricordo di mio nonno che pure coltivava il suo orticello e mi portava con sé appena poteva, facendomi raccogliere mazzi di “garofanini dei poeti” da regalare alla nonna.
L’orto ci insegna ad assecondare senza timore i cicli vitali ed a riappropriarci della parola morte senza paura.
In fondo l’inverno, come ben capisce Sofia, nasconde nel cuore bruno della zolla il seme e la speranza per il futuro. Il nonno brucia le piante malate, estirpa i pomodori anneriti dal freddo e semina l’avena per il soverchio primaverile. Quando pensiamo di aver smarrito il contatto con la natura ed essa ci sembra distante, basterà afferrare un rastrello e preparare il terreno per la semina di Primavera.
Alcune segnalazioni interessanti:
- E’ disponibile in libreria il numero monografico, edito dalla Giannino Stoppani, “Infanzia e Natura”. Al suo interno troverete ottimi articoli su molti degli albi, libri illustrati e romanzi che hanno dedicato alla natura e all’infanzia uno sguardo speciale. In copertina una bellissima illustrazione di Lena Anderson con la mia Valentina.
- Questa settimana a radice-labirinto sono arrivati i vasi e i semi dell’azienda francese Radis et Capucine, tutti di origine biologica certificata. Ora potete provare anche voi a coltivare un piccolo orto sul vostro balcone o davanzale!
- E ai più battaglieri, offriamo i semi avvolti in palline di argilla, per coltivare in città, negli angoli più tristi e inaspettati, fiori amici della farfalle, erbe aromatiche e papaveri.