L’eredità di Sonia Delaunay

L’eredità di Sonia è un’eredità fatta di nuove consapevolezze.

Vi confesso che quanto sto per scrivervi è frutto di una rielaborazione faticosa e profonda.
Ma partiamo dal principio.

Sonia DelaunayRadice-Labirinto non ha mai organizzato un festival. Come librai crediamo poco in questo genere di manifestazione, ormai sempre più di moda.
Non progettiamo festival non solo perché ci mancano i fondi per farlo, ma perché dubitiamo del loro valore formativo.
Nel corso di questi tre anni di vita la libreria ha tuttavia aderito a due festival importanti: Festival Filosofia e Festival della fiaba. Non è la libreria, come potete immaginare, a sostenere i costi e l’impianto progettuale di questi due grandi contenitori. Del Festival della fiaba facevamo parte inizialmente come membri del collettivo artistico, era un progetto a cui c’era stato chiesto di partecipare come portatori di un sapere specifico; tuttavia nel corso della prima e della seconda edizione il nostro ruolo è diventato sempre più marginale sia per questioni di poetica, sia per il consolidamento di un direttivo artistico che non ha più, per forza di cose, le peculiarità inclusive di un collettivo.
La libreria ha sempre cercato di dare il suo contributo con impegno e dedizione per entrambe le manifestazioni.

 
Come Radice-Labirinto invece, abbiamo ideato quelle che noi definiamo “giornate”; mi riferisco a “Disegnare una mappa” e a “Semi e parole”.
Sonia Delaunay 5Le giornate ci consentono di approfondire i temi che come librai di anno in anno ci stanno più a cuore. Insieme a relatori qualificati ed a ospiti speciali, il nostro pubblico può immergersi, per un tempo limitato ma denso, in un’indagine puntuale e stimolante, senza perdere di vista il contenuto intorno al quale gli eventi si articolano.
Le giornate inoltre portano alla messa a fuoco di spunti interessanti che vengono poi portati avanti durante i mesi successivi (per esempio nelle serate delle 80 lune).
Le riflessioni che oggi qui condivido con voi, nascono dall’eredità di un passato molto prossimo che ci ha posto di fronte a dubbi e domande sul nostro lavoro e ci ha rivelato alcune falle nel nostro percorso.
In particolare Festival Filosofia 2015 ci ha mostrato la mancata coerenza tra il progetto teorico su Sonia Delaunay, di cui vi ho raccontato sopra, e la sua messa in pratica.
Come libraia ho avvertito una discrepanza profonda tra ciò che volevo comunicare ai miei lettori e ciò che di fatto è avvenuto in Piazza Garibaldi. Il pubblico è rimasto molto soddisfatto, ci ha ringraziato più volte, ma questo, per chi guarda al proprio lavoro con lucidità e passione, non può bastare.

 

 

13Quanto è rimasto della vita di Sonia Delaunay? Quante volte si è fatto riferimento al tema dell’ereditare? Travolti dall’aspetto laboratoriale e dalla ricerca estetica, il significato si è perso per strada.
Eppure la parola Ereditare è bellissima, densa, sfaccettata. Quante cose avrebbero potuto dire un libraio su questo argomento?
E’ vero che è stata la biblioteca di Carpi a scegliere di parlare di Sonia Delaunay per portare ai bambini il tema dell’eredità; ma questo poco mi consola.
L’opera artistica di Sonia Delaunay è straordinaria, innovativa, quanto mai attuale; ma quanto del suo pensiero e della sua vita è emerso sabato 19 settembre in Piazza Garibaldi?
E’ vero che la bellezza è un seme potente che germoglia anche laddove non ce lo si aspetterebbe e che non possiamo calcolare la potenza di una suggestione nel cuore di un bambino (se penso a quanto gli abiti delle feste contadine sono rimasti impressi nell’immaginazione di Sonia!), ma come librai sentiamo di dover avere maggiore cura di questa bellezza, di non lasciarla solo alla forma, ma di calarla nella sostanza.
Radice-Labirinto in questi due primi, intensi, anni di vita si è affermata come una libreria capace di fare analisi di testi e immagini, di gettare uno sguardo profondo sul mondo della letteratura, perseguendo con impegno e coraggio la sua strada, anche quando questa si dimostra insidiosa e decisamente in salita.
Dopo i primi mesi di apertura, abbiamo capito che non avevamo nessun interesse a dare alla libreria l’aspetto di un’officina creativa perchè non era quella la nostra poetica.

 
8“Leggere è gia fare”, è diventato il nostro motto. Siamo specializzati in narrazioni, e raramente pratichiamo la lettura ad alta voce a piccolo gruppo (anche se ai nostri clienti leggiamo libri in continuazione!). Radice-Labirinto ha trovato nel racconto orale una forza in cui crediamo valga la pena investire per riavvicinare i bambini e i ragazzi alla lettura. L’incanto, la cura, coltivare il dialogo piccolo tra il libro e il bambino e tra l’adulto e il libraio, questo è ciò che Radice-Labirinto si prefigge di fare e questo, ora, sentiamo si debba perseguire, anche quando invadiamo una piazza.
Così, lì, seduta al banchetto su Corso Alberto Pio, con davanti a me i libri selezionati per Festival Filosofia, mi sono chiesta che cosa stessi facendo, cosa volessi comunicare. Ho pensato a Sonia Delaunay, a quanto poco di lei stava trapelando in quella bellissima e faticosissima giornata di sole. Mi sembrava di vederla mentre con sforzo e imbarazzo indossava i panni dismessi di Atalanta, musa del Festival Filosofia dell’anno precedente.
Certo ogni narrazione, ogni brano musicale, ogni fiaba sono stati studiati con amore, raccontati e gestiti da persone capaci e competenti, ma qualcosa continuava a non convincermi.
Mi sono detta che siamo stati coerenti rispetto alle proposte svolte in piazza e che non abbiamo snaturato la poetica della libreria : “Conta che ti canto” è un’iniziativa a cui teniamo molto e che non vive solo di una giornata di piazza, ma ha durante tutto l’anno un fitto calendario di appuntamenti; le fiabe accendono la fiamma nelle “Casetta delle storie” per tutta la stagione autunnale, invernale e primaverile; la danza intrecciata al racconto è un progetto in divenire per il 2016; i laboratori creativi non erano gestiti dalla libreria, ma dalla ludoteca di Carpi con la quale entriamo in collaborazione per Festival Filosofia; la scenografia e la bellezza degli allestimenti fanno parte della cura che Radice-Labirinto mette in ogni cosa che fa… e dunque cosa mancava?

 
4Poi verso mezzanotte di sabato 19 settembre, mentre a malincuore smontavamo l’allestimento a causa delle funeste previsioni meteorologiche, ecco arrivare la risposta.
Mancava il messaggio, quel filo rosso capace di legare insieme tutte le cose, come il ritmo e il colore nelle opere di Sonia Delaunay. Non basta un titolo ben azzeccato per differenziare un progetto da un altro, non basta declinare, o meglio piegare, un laboratorio o una narrazione in un contesto specifico per parlare con consapevolezza di un tema; come Orfeo dobbiamo scendere nel profondo delle cose per poi riemergere portando con noi una conoscenza luminosa.
E’ strano come riusciamo a mettere a frutto i doni delle nostre eredità solo in certi momenti della vita. Due anni di Festival Filosofia e non mi era mai sorto il dubbio. Come maturano in noi certe consapevolezze? Non so rispondere a questa domanda, ma sono arrivate altre consapevolezze.
Perché una giornata come “Disegnare una mappa” è capace di muovere persone da tutta Italia alla volta di Radice-Labirinto? Perché ci regala tante soddisfazioni e fa ricadere sopra di noi una pioggia ristoratrice di stima e di affetto? E la risposta che oggi mi sento di dare è che in “Disegnare una mappa” brilla tutta la nostra essenza.
Anche Semi e parole dovrà prendere la stessa direzione e questa è una promessa che faccio a me stessa e ai miei lettori per l’edizione del 2016.

 
6E il prossimo Festival Filosofia? Non so cosa ne sarà della nostra partecipazione il prossimo anno, mi piacerebbe parlare del tema del 2016 (per quanto per ora ritenga “l’agonismo” un argomento piuttosto ostico da declinare nella letteratura per l’infanzia), con la stessa profondità di pensiero con cui Luca Ganzerla ed Elisabetta Cremaschi hanno affrontato “il bambino nell’albo illustrato”. Mi piacerebbe chiedere di poter tenere delle lezioni magistrali in Piazza Garibaldi, con esperti capaci di gettare legna buona nel pensiero dei nostri lettori.
Non sarà facile perché alle librerie viene sempre riconosciuto un ruolo marginale in queste manifestazioni, e quando sono miracolosamente coinvolte vengono ingabbiate in attività collaterali a carattere laboratoriale, o gli si concede il permesso di allestire un banchetto davanti al proprio negozio (cosa che a noi interessa molto poco visto che paghiamo un affitto consistente per rimanere in centro storico – che senso avrebbe metterci davanti alla nostre stesse vetrine?).
Perché mai ad un libraio non può essere riconosciuto una competenza forte che gli permetta di inserirsi con profondità in manifestazioni quali Festival Filosofia? Da quando abbiamo iniziato a scambiare le librerie per ragazzi con delle ludoteche? Perché i librai di buona volontà non sono sostenuti con finanziamenti economici quando la loro libreria diventa per la comunità un luogo di cultura?

 
La letteratura per l’infanzia è letteratura, e merita di essere vista, perché un privato che offre alla cittadinanza conferenze gratuite non ha nulla di meno di un’istituzione; perché una libreria è sì un esercizio commerciale, ma chi fa il libraio non organizza eventi per diventare ricco ma perché crede che il libro abbia un valore intrinseco che vada oltre il prezzo di copertina. Oggi come oggi, un contributo economico dato ad un libraio serve a far si che la libreria non vada in perdita non perché si arricchisca.
Per quanto in buona fede in questi due anni ho assecondato questa visione distorta del lavoro del libraio, ma non voglio più farlo.
Voglio perseguire con dignità la poetica di Radice-Labirinto, continuare a migliorare, continuare a condividere dubbi e riflessioni con i miei lettori senza timore di perdere pubblico o credibilità. Come ogni mestiere, anche quello del libraio si evolve e io non mi voglio sottrarre da questo processo.
L’eredità di Sonia è dunque pesante, ha richiesto rielaborazione, coraggio e onestà per essere capita. Ora si è trasformata in un nucleo potente dentro a Radice-Labirinto, ma ora siamo certamente una libreria migliore.

Grazie Sonia.

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