E che tutto questo ci venga restituito da un albo di divulgazione scientifica, io trovo sia straordinario; che accada, voglio dire, proprio attraverso un genere letterario che potremmo pensare scevro di poesia.
“Universi” prosegue idealmente il viaggio iniziato con “Il libro delle terre” allargando lo sguardo oltre l’atmosfera per approdare allo spazio infinito; e se del nostro pianeta conosciamo ormai i confini e la forma, il libro “Universi” non può che concludersi con molte domande.
Planetarium di Raman Prinja e Chris Wormell si colloca senza dubbio tra i lbri di divulgazione meglio riusciti degli ultimi tempi.
La sua grafica e la sua impaginazione eleganti (riuscita anche la scelta del titolo che invita l’osservatore a concentrarsi su una “fetta di cielo”), i testi lampanti pur nella loro complessità e le tavole magnificamente illustrate di grande formato, riescono a tradurre senza tradirlo il misterioso, gigantesco silenzio dell’universo.