Universi – Divulgazione

UNIVERSI di Guillaume Duprat, Ippocampo 2018.

Quasi dieci anni fa usciva per Ippocampo “Il libro delle terre immaginate”. Guillaume Duprat allora esplorava quali miti, teorie e narrazioni avessero descritto la forma della terra nel corso della storia dell’uomo. Il libro aveva vinto nel 2009 il premio “Non fiction” alla più importante fiera del libro per bambini e ragazzi: la Bologna children book fair.

Nel frattempo Guillaume Duprat nel 2013 (questo autore scrive un libro ogni cinque anni circa) pubblica Zoottica – come vedono gli animali, un libro che mostra, grazie ad un gioco di fustellature, come percepiscono l’ambiente gli animali, libro che fu candidato a numerosi premi.

Insomma ogni volta che Guillaume Duprat pubblica un libro occorre prestare attenzione perché probabilmente si tratta di un libro interessante e suggestivo.“Universi” prosegue idealmente il viaggio iniziato con “Il libro delle terre” allargando lo sguardo oltre l’atmosfera per approdare allo spazio infinito; e se del nostro pianeta conosciamo ormai i confini e la forma, il libro “Universi” non può che concludersi con molte domande.

La copertina di “Universi” (il cui titolo al plurale, come fu per le terre, spalanca l’immaginario) ricalca la copertina del suo primo libro: una wunderkammer, o stanza delle meraviglie, dove in piccoli vani vengono riposti oggetti straordinari atti a suscitare stupore in virtù delle loro caratteristiche intrinseche ed estrinseche. Su uno sfondo blu, nei vari cassetti vediamo: una galassia, un nastro a forma di infinito, un palloncino, stelle sparse come lucciole, un’astronauta, una sfera trasparente con al centro il sole, un cannocchiale, una mela, una formula matematica…L’insieme, come nei migliori Cabinet des merveilles è armonica e invitante, e invoglia il lettore ad andare a scoprire cosa il libro nasconda.

La caratteristica più interessante dei libri di Giullaume Duprat non risiede tanto nei testi, precisi, sintetici ed essenziali, ma nelle idee che questo illustratore trova per rendere accessibili concetti a volte molto complessi da visualizzare. Attraverso illustrazioni e fustellature, Giullaume Duprat riesce a donarci immagini precise su cui far muovere il nostro pensiero. Non stupisce quindi che l’autore ci metta cinque anni prima di dare alle stampe un suo libro. Si intuisce dalle pagine di “Universi” una pulizia di pensiero e una semplicità che non possono che essere il frutto di molti tentativi, lo sforzo di una sintesi visiva passata senza dubbio per una miriade di appunti e bozzetti prima di approdare ad una forma soddisfacente ed esaustiva.

Questa stanza delle curiosità diventa un prezioso taccuino di viaggio, un vademecum e un compendio indispensabile per accendere lo sguardo sul corso della vita e delle cose. Un libro che attira non solo i bambini, ma anche gli adulti che sanno ancora stupirsi di fronte alla bellezza e al mistero.

Quindi potrei spezzare una lancia a favore dei bambini più piccoli, a cui un libro come questo non dovrebbe essere negato: a chi non è capitato, in tenera età, di restare affascinato dall’enciclopedia “conoscere” venduta per corrispondenza e riposta con cura nella libreria di famiglia (personalmente ricordo ancora l’odore delle pagine) o di passare intere ore a sfogliare un ricettario di cucina o un manuale di giardinaggio, incuriositi dalle fotografie o dalle immagini?

Ecco, io penso che le incandescenze siano sempre possibili e che non esista un momento preciso per avere tra le mani un libro bello come “Universi”. Senza timore lo posizionerei nella libreria di una scuola dell’infanzia. Poco importa se si parla di galassie, di multiversi, di particelle, dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo. Proprio la scienza ci insegna – e Guillaume Duprat ce lo rende noto con i suoi libri – che non esisterebbero la cosmologia, né l’astrofisica, ma nemmeno l’antropologia e la mitologia, se non ci fosse alla base di questo nostro piccolo cuore una insaziabile curiosità.

E la curiosità si coltiva fin da piccoli, approntando un repertorio di mirabilia nelle librerie di scuola o domestiche. Non è sempre necessario capire tutto, anzi, il viaggio dell’eroe inizia spesso da un’attrazione verso l’ignoto.
D’altronde le teorie dell’universo nascono da un primo semplicissimo gesto: alzare lo sguardo al cielo.

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