Questo albo è firmato da Chris Haughton, già autore e illustratore di grandi successi come “Oh Oh!” e “Oh no George!”.
“Shh! Abbiamo un piano” esce ancora una volta edito per la casa editrice Lapis che con Chris Haughton ha stretto un fortunato sodalizio.
Si, perché Chris Haughton è un autore divertente, ironico, brillante e con un suo albo tre le mani potete stare certi che passerete cinque minuti di allegria con i vostri bambini. Nei titoli di questo illustratore non manca mai un punto esclamativo, e io credo che stia a sottolineare il carattere esplosivo delle sue storie e “Shh! Abbiamo un piano” non fa eccezione.
In copertina tre loschi individui, più uno; tutti portano in testa un berretto e sono vestiti di nero. Tre di loro ci fissano con occhi sgranati e hanno il dito indice davanti alla bocca per invitarci a fare silenzio, mentre il più piccolo resta in disparte; lui, invece di guardare il lettore, rivolge lo sguardo ai compagni con aria interrogativa.
Ho subito pensato che questi quattro soggetti potessero essere fratelli, e mi è parso di avvertire un vago rimando alla fiaba di Pollicino, dove il più piccolo è anche il più furbo. In effetti i tre individui che ci intimano di fare piano non hanno un’aria molto intelligente; sarà che se ne stanno lì impalati, sistemati in ordine di altezza. Il primo sulla sinistra è il maggiore, si vede dalla stazza, il secondo è smilzo e il terzo è basso e tarchiato. Credo che potremmo fare affidamento solo sul più piccolo che pare attonito quanto noi al cospetto di questi tre buffi figuri.
Quante cose ci racconta una copertina e quante aspettative crea nel lettore!
Con il suo disegno essenziale dal tratto spesso e definito, con i suoi colori intensi e pieni che ci immergono in atmosfere surreali dove c’è sempre un elemento in contrasto a farci da guida, Chris Haughton ci comunica da subito in modo chiaro che la sua poetica è alla ricerca di un equilibrio costante tra illustrazione e fumetto.
Di certo “Shh! Abbiamo un piano” promette risate. Il grande, lo smilzo e il tappetto rimandano a uno stereotipo letterario e cinematografico molto noto, ovvero quello di una banda di ladri squinternata. Il più piccolo, come in molte fiabe, sarà il protagonista positivo, capitato, suo malgrado, in una combriccola alquanto disorganizzata. Eppure come in pollicino, il più furbo non può prescindere dalla sua famiglia per condurre il lettore attraverso la storia. In copertina il nostro protagonista è un po’ staccato dagli altri e rappresenta il quarto elemento, ovvero colui che contemporaneamente chiude il cerchio e spinge il racconto in avanti innescando la nota dissonante che fa evolvere la trama.
Il quattro nelle fiabe equivale al numero otto, la completezza che però trasforma il cerchio in spirale e si apre a nuovi sviluppi. Pensiamo alla figura del padre in Pollicino che alla fine della fiaba stringe intorno a sé la famiglia dopo aver scacciato la matrigna ( 7+1 = 8, stabilità), e osserviamo il finale di “Shh!Abbiamo un piano” che rimane aperto per una nuova avventura (la trama si è svolta, ma essendo di nuovo ripristinato il numero 4 – i fratelli nella penultima tavola sono di nuovo tutti insieme) il gioco può ricominciare da capo.
Chris Haugton non ci regala una fiaba, ma una storia dal ritmo incalzante.
Non voglio raccontarvela perché sarebbe come mettere in prosa una canzone ben riuscita. Questa storia dovete gustarvela nota dopo nota, e, in un certo senso, dovete cantarla. Non fraintendetemi, non è un albo che richiede doti canore, ma interpretative: mentre lo leggete vi dovete immedesimare e soprattutto divertire. Il fratello più grande avrà una sua voce, lo smilzo pure e il tappetto un’altra ancora. Se i protagonisti avanzano nel bosco con passo felpato la vostra voce si abbasserà, e se vi imbattete in una frase ripetuta (sulle punte piano piano, sulle punte piano piano…) dovrete cantilenarla per renderla accattivante. Mi piacerebbe farvi sentire come mio figlio legge il titolo di questo libro quando la sera lo sceglie come lettura della buonanotte; e mi piacerebbe anche farvi vedere la sua espressione mentre interpreta ogni singola scena della storia che ormai sa a memoria. E vorrei farvi arrivare le sue risate, ma sono certa che non saranno più speciali di quelle dei vostri bambini.
Lasciatevi incantare dai risguardi (non sono uguali i primi e gli ultimi, come mai?) e cogliete il senso profondo di un albo che riporta nel frontespizio questa frase di Albert Eistein: “La pace non può essere mantenuta con la forza, può essere solo raggiunta con la comprensione.”
Avvolgetevi nel calore della dedica che già ci racconta una storia: “Alla mia sorellina minore Lynn”. Io ho subito immaginato Chris Augthon costruire questo albo passo a passo mentre inventava la trama per la sorella più piccola, e chissà, magari è proprio lei la Pollicina di “Shh!Abbiamo un piano”.