Buono come il latte #4

Questo articolo segue Buono come il latte, Buono come il latte #2 e Buono come il latte #3.

Come e cosa

Storie per bambini valigia

Dubuc 2Li chiamo bambini valigia perché immaginando il ritmo della nostra quotidianità come un lungo tapis roulant (simili a quelli che trovate in aeroporto), sono in grado di accomodarvici sopra con grande disinvoltura lasciandosi trascinare senza troppa fatica.
Nella loro paciosa esistenza, i bambini valigia sono i nostri ascoltatori ideali.
Con l’unica accortezza di evitare i momenti citati in precedenza (allattamento, attività motoria e funzioni corporali) noterete che a questi bambini piace bearsi nella vostra voce: adagiati nell’ovetto, rilassati sul letto o su un morbido tappeto, soprattutto dalla nascita ai primi 9 mesi di vita potete leggere loro i vostri romanzi preferiti, poesie, fiabe e racconti.

Devono essere storie scritte apposta per i bambini? No, l’importante è che a voi piaccia ciò che state loro leggendo così che la vostra voce sia intensa e distesa.
Dovete leggere improvvisandovi grandi attori? No, l’importante non è leggere in dizione, ma con il cuore; quando leggete un testo che vi appassiona la vostra anima affiora sul bordo delle vostre labbra, le pause vi vengono naturali e il ritmo della vostra narrazione è perfetto e limpido.
E’ necessario che i bambini capiscano ciò che gli state leggendo? No, l’importante, con i lattanti, è la bellezza della nostra lingua, la radice sonora della vostra voce, il suono melodioso delle parole.
Dubuc 7E gli albi illustrati? Certamente potete leggere anche albi illustrati, ma ricordate che nei primi mesi di vita la vostra voce è più suadente delle immagini. Chiaramente anche l’educazione visiva ha il suo peso e mano mano che la vista del neonato diventa più nitida, sarà per voi interessante e avvincente sottoporre al suo sguardo curioso alfabeti visivi ogni volta differenti. Tuttavia tengo a precisare che l’educazione visiva nella nostra società e nel nostro tempo è implicita in molti contesti educativi e non necessariamente tali, e maggiormente sostenuta rispetto all’educazione dell’orecchio.

Per i bambini valigia vi suggerisco anche di narrare nei momenti di attività fisica o quando li cambiate sul fasciatoio, per stimolare la loro attenzione e invogliarli al movimento (in genere sono bambini più pigri rispetto ai bambini zig-zag e scossa), di cantare loro belle canzoni ritmate sia scritte apposta per i piccoli o attinte dai principali cantautori italiani che più di altri hanno introdotto nelle loro melodie echi di vecchi canti popolari (per esempio Volta la carta di De Andrè o Alla fiera dell’est di Branduardi…). Potete anche recitare poesie o filastrocche in rima – anche in questo caso pescate da un repertorio sia per piccoli che per adulti – e intonare vecchie conte o canzoncine che sono certa colorano ancora i vostri ricordi.

Le illustrazioni del post sono opera di Marianne Dubuc.

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