Vizi e pregiudizi #1

 

Illustrazione di Akira Kusaka
Illustrazione di Akira Kusaka

In primo luogo c’è il falso mito dell’indipendenza nella lettura una volta varcata la soglia della scuola primaria. E’ vero che un bambino vorrà provarsi nella lettura privata, ma è altrettanto vero che un lettore alle prime armi, quasi mai è un lettore fluido e disinvolto. Alcune pagine sembrano alte come montagne e spesso, dopo la scalata, c’è bisogno di riposare. Per ovviare a questa fatica, l’editoria ha inventato “le prime letture”, molte della quali però, a mio parere, sono davvero deprimenti. Per non parlare poi se si vuole un libro in stampatello maiuscolo! Ho visto maestre e genitori consigliare, e comprare, la mucca Moka o Giulio Coniglio a un bambino in prima elementare.
Onestamente Giulio Coniglio e la Mucca Moka non li consiglierei nemmeno per i bambini del nido.
Non fraintendetemi: è giusto voler assecondare la voglia del bambino di leggere per proprio conto, ma un buon lettore non lo si coltiva solo facendogli fare l’archeologo su segni da decifrare, ma presentandogli una buona storia. Che gusto c’è a leggere qualcosa che, infine, non cattura e affascina?

[In calce a questo articolo alcuni suggerimenti di prime letture in stampatello maiuscolo e minuscolo degne di finire nelle mani di un bambino.]

Illustrazione di Akira Kusaka
Illustrazione di Akira Kusaka

Invito caldamente le maestre a ripensare (visto che le linee guida del ministero dell’istruzione non impongono più dettami precisi) all’uso preponderante, nei primi anni di scuola, dello stampatello maiuscolo. La scrittura è fatta di segni, e i segni non sono a priori facili o difficili, ma risulteranno più o meno familiari dopo una costante frequentazione. Mettere gli studenti di fronte allo stampato minuscolo o al corsivo non cambierà la loro dimestichezza con la lingua, ma gli aprirà la strada per la buona letteratura per ragazzi. Sono a conoscenza di studi precisi rispetto all’uso dello stampato o dei metodi di lettoscrittura (parola che mi inquieta non poco), ma non credo che l’affiancamento rapido allo stampatello maiuscolo del corsivo e dello stampato minuscolo, siano responsabili di maggiori problemi di apprendimento nei bambini. Anzi, proprio recentemente sono stati dimostrati i benefici della scrittura corsiva, ormai, purtroppo, caduta in disuso.

Di contro al grave problema della mancanza di buoni libri per una lettura autonoma, si potrà sempre contare sul fatto che il lettore principiante amerà ancora sentire la voce di qualcuno che legga per lui. Questa pratica è fondamentale per non allontanare i bambini dalle storie – e dai libri- dopo l’ingresso nella scuola primaria. Per questo noi consigliamo di non lesinare sul numero delle pagine quando si tratta di fare un regalo ad un bambino dai 6 agli 8 anni. Se qualcuno leggerà per lui, si potranno spingere le storie oltre le soglie delle storie costruite su misura e non rischiare così di tenere la meraviglia fuori dalla porta di casa.

Illustrazione di Akira Kusaka
Illustrazione di Akira Kusaka

Un genitore che condivide una lettura con i propri figli si rende disponibile alle domande, a rileggere parti particolarmente complesse o divertenti, e non per ultimo, si farà il regalo di avere tra le mani uno degli strumenti più validi per conoscere, con delicatezza e discrezione, la maturità psicologica e cognitiva dei propri bambini, per capire i loro gusti, le loro paure, le loro preoccupazioni. Che Magio intelligente quello che regala un libro bello! Non i soliti palliativi che molte case editrici usano per rendere i libri per i bambini e i ragazzi sempre più simili ai videogiochi o alle storie televisive! Libri per non scontentare, per tenerli, secondo una stramba idea, incollati alle pagine grazie all’uso di espedienti biechi e, a mio avviso, denigranti (e sto pensando tra gli altri a Geronimo Stilton)
E’ vero: ognuno può leggere ciò che vuole, ma leggere bene vuol dire pensare bene.

 

Illustrazione di Akira Kusaka
Illustrazione di Akira Kusaka

Quello che mi preme sottolineare durante le mie formazione nelle scuole, è che i libri sono un arto di un Gigante, e questo gigante si chiama Cultura. Dopo i sei anni sarà sempre più difficile combattere contro un tale colosso e, a mio avviso, si tratta di una guerra impari oltre che inutile. I bambini e i ragazzi devono poter essere liberi di sperimentare il loro posto nella pancia del Gigante, digerire ed essere digeriti dal mondo che li circonda, capire quanto sono liberi di scegliere e liberi di scoprire quanto, a volte, le loro scelte siano condizionate dagli umori del Gigante; liberi di combatterlo con una fionda e magari sconfiggerlo, liberi di scappare dalle sue grandi mani o liberi di rifugiarsi nel folto nido dei suoi capelli. Quello che noi possiamo fare è coltivare in loro il pensiero critico, offrirgli sempre con cuore sincero ciò che noi abbiamo trovato prezioso nel nostro cammino a fianco o contro il Gigante, porgergli con coraggio la fionda quando sentiamo che sia necessario, rassicurarli quando si vogliono riposare. Sono certa che in questa lotta costante e grandiosa, i libri belli saranno per ciascuno in modo diverso, ottimi sassi da lanciare, comode barche per attraversare, rifugi in cui riposare. Per noi serbiamo vivo il coraggio della traversata e a loro lasciamo la libertà di affrontarla con le proprie forze.

 

 

Illustrazione di Akira Kusaka
Illustrazione di Akira Kusaka

Lasciamo le nostre paure e affidiamoci alle storie. Cogliamo l’opportunità che regalare un libro ci offre, ovvero quella di capire, noi per primi, cosa ci piace, cosa ci emoziona. Ho visto clienti abbandonare sul tavolo libri che li avevano colpiti per scegliere libri che non avrebbero, a parer loro, scontentato il bambino. Ma cosa c’è di più prezioso che donare qualcosa che ci ha fatto emozionare e gioire? Un libro che ha esercitato su di voi un simile potere, avrà di per sé una luce speciale: la vostra. Conterrà un pezzetto della vostra vita, qualcosa che vi racconta. Non è una cosa straordinaria regalare a qualcuno qualcosa di tanto profondo attraverso la levità di una pagina sfogliata?

Scrive Harper Lee in “Và, metti una sentinella”

“A quarantotto anni Atticus restò solo con due bambini piccoli e una cuoca negra di nome Calpurnia. E’ dubbio che avesse mai cercato dei significati, si limitò ad allevare i suoi figli meglio che poteva e, a giudicare dall’affetto che i suoi figli nutrivano per lui, il suo “meglio” fu davvero buono: non si stancava mai di giocare a palla avvelenata; non era mai troppo indaffarato per inventare storie meravigliose; non era mai troppo assorbito dai suoi pensieri per ascoltare con attenzione una storia di sventure; ogni sera leggeva loro qualche cosa ad alta voce fino a diventare rauco.
Atticus prendeva molti piccioni con una fava quando leggeva ai suoi figli, e forse avrebbe notevolmente sgomentato uno psicologo dell’età evolutiva: leggeva a Jem e Jean Louise tutto ciò su cui gli capitava di posare lo sguardo, e i bambini, crescendo, si impossessarono di un’oscura erudizione. Si fecero le ossa sulla storia militare, sui disegni da convertire in legge, sui misteri della rivista “True Detective”, sul Codice dell’Alabama, sulla Bibbia e sul Golden Treasury di Palgrave, l’antologia di poesie inglesi.”

(Harper Lee, Và, metti una sentinella, Feltrinelli 2015, Traduzione di Vincenzo Mantovani)

Elenco di libri per le prime letture autonome consigliati da Radice-Labirinto.

In stampatello maiuscolo.

  • Fuoco a scuola, di Mario Ramos, Babalibri.
  • Il segreto di Lu, di Mario Ramos, Babalibri.
  • C’era una volta una storia, di Giovanna Zoboli e Camilla Engman, Topipittori.
  • Lester e Bob, di Konnecke Ole, Beisler.
  • Pelle d’asino, riscritta da Roberto Piumini, EL
  • Gateano e Zolletta di Silvia Vecchini e Sualzo, Bao Publisching.
  • Gaetano e Zolletta, La Supersorpresa. Silvia Vecchini – Sualzo Ed. Bao Publishing.

In stampatello minuscolo

  • Un amico per Mino Sauro di Ute Krause, Einaudi.
  • Capriole, di Marina Girardi, Topipittori.
  • L’uomo lupo in città, di Michael Rosen, Sinnos.
  • Le lettere dello scoitattolo alla formica, di Toon Tellegen e Axel Scheffler, Feltrinelli.
  • I supereroi detestano i carciofi, di Sebastien Perez e Benjamin Lacombe, Rizzoli.
  • Hai preso tutto? di Alice Keller e Veronica Truttero, Sinnos.
  • Il meraviglioso mondo di Alice, di Silvia Roncaglia e David Pintor, Lapis.
  • Zia Malefica, di David Walliams e Tony Ross, L’Ippocampo.

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